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Nuovi scenari: Montezemolo e Grillo

La crisi politica italiana è formalmente appena iniziata e nuovi candidati politici si affacciano sul proscenio.

Ieri il Beppe Grillo lo ha pubblicamente annuncito sul suo blog.  Il suo post porta il titolo “Liste civiche, si parte”. Ancora non è estremamente chiaro il programma politico del comico genovese. Sul suo diario on line, però, risultano distinti due punti: legge elettorale e legge sul conflitto di interessi. Una questione centrale: nessuna condanna penale, neanche non definitiva, o procedimenti penali a carico di chi volesse seguirlo attivamente e in prima persona nella sua battaglia. La predilezione per Grillo per la fedina penale pulita è evidente anche al post successivo, dove si legge: “Cuffaro dimettiti”.  

Il secondo che non attende a spuntare è Montezemolo. Che l’imprenditore avesse voglia di entrare in politica non era un mistero. Molti i punti in comune con Grillo. A cominciare dalla posizione presa nei confronti del Governatore della Sicilia: “Mentre gli imprenditori siciliani combattono contro il pizzo, il governatore della Sicilia viene condannato a 5 anni di reclusione e decide di restare al suo posto”. Montezemolo sorprende tutti, perché non si uniforma. Stamattina in una conferenza ha velatamente annunciato il suo programma.

Il Papa. “La decisione del Sommo Pontefice di non andare all’università La Sapienza di Roma è stata una fortuna per l’Italia”. Lo ha detto il presidente di Confindustria, aggiungendo che in caso contrario il rischio sarebbe stato quello di uscire “sulle prime pagine dei giornali internazionali anche per la contestazione al Papa”.

Lavoro. Confronto e dialogo con i sindacati per la creazione di un nuovo modello di contratto triennale: “più ti impegni più guadagni”.

Legge elettorale. Montezemolo ha espresso la necessità di ricorrere ad un esecutivo nazionale per operare le riforme fondamentali alla ripresa del Paese. Ma qui arriva presto la stoccata del senatore Gianfranco Rotondi: “Se Montezemolo si occupa della legge elettorale, io voglio occuparmi del listino Fiat, dei colori di gamma e di alcuni consigli sui motori, nonché sui tessuti dei sedili. Il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, tuttavia, dimentica che Montezemolo è comunque anche un cittadino e come tale è ammesso a esprimere pubblicamente il proprio pensiero.

Rifiuti. “Le uniche discariche che funzionano sono quelle in cui scaricare i politici trombati”. Così il Presidente denuncia “Le migliaia di società a controllo pubblico” diventate “discariche per politici trombati”.

Raccomandati. No secco a “spintarelle” e tessere di partito per poter ricoprire precise cariche nel mondo del lavoro.

A pensarci bene non sorprenderebbe ritrovarsi i due alle prossime elezioni. Resta un ultimo nodo da sciogliere: con una nuova legge elettorale chi riuscirebbe ad accaparrarseli nella grande coalizione? Il sindaco di Roma o il Cavaliere? Oppure gli italiani dovranno aspettarsi una terza via? Che ne dite di un’unione con un modesto ex magistrato che da anni predica la giustizia?

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