Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Pecora Dolly al supermercato?

Sono passati ben 11 anni dalla nascita della pecora più discussa al mondo. Nel 1996 riuscì alla perfezione l’esperimento di clonazione di Dolly. In Scozia alcuni scienziati riuscirono a produrre la copia perfetta di una pecora di sei anni, utilizzando solo una sua cellula. Si diffuse così il concetto dell’ingegneria genetica, sconosciuta ai più. Si diffuse anche la paura di un ulteriore esperimento sull’essere umano. Corse prontamente ai ripari l’Europa. In queste ore cade il decennale del protocollo aggiuntivo alla Convenzione Europea sulla biomedicina. In questo documento è contenuto il divieto assoluto alla clonazione per scopo riproduttivo. In particolare, “ogni intervento atto a creare un essere umano identico geneticamente ad un altro, vivo o morto”. L’Italia, insieme ai diciannove paesi membri del Consiglio d’Europa, firmò questo documento. Dopo dieci anni il nostro paese ancora non ha ancora ratificato ufficialmente l’atto. Gli esperti della materia assicurano e rassicurano che non si corre il rischio di sperimentazione sull’essere umano, visto che l’ordinamento italiano è comunque vincolato al rispetto di valori e principi contenuti in altri provvedimenti attualmente vigenti. La ricorrenza cade proprio nel bel mezzo di un dibattito che vede coinvolta tutta l’Europa. Oggi, infatti, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha iniziato ad esaminare la bozza di documento sulla sicurezza alimentare in materia di clonazione. Qui è affronatato lo studio su carne e latte prodotte da bovini e suini clonati (e dalla loro prole) e in buona salute: questi animali non avrebbero nulla da invidiare “agli originali”. Ma perché questo studio? Solo interesse scientifico, o un giorno, andando al supermercato, potremmo trovare al banco del latte e della carne la distinzione tra “originale” e “clone”?

×

Iscriviti alla newsletter