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Storace: “Questo matrimonio non s’adda fa’”

Il fidanzamento si è rotto subito: Storace attacca Berlusconi. Ai microfoni di Agr ha detto: “Questa è l’ora della confusione a mille, perché Veltroni decide una cosa e bisogna imitarlo. Il sabato sera c’è il ‘bagaglino-gabbia di matti’: mi sembra la politica italiana tutta intera”. Ma niente illusioni: non ci fa tanto leggero nenache con la sinistra perché per Storace “Veltroni ha le sue ragioni per dire ai suoi alleati ‘fate schifo’, perché l’ha visti all’opera quando hanno governato”. Polemizza l’ex ministro della Sanità sul concetto di “lista unica”. Storace, infatti, ha subito scoperto che “unica non è, perché la Lega pretende di non mischiarsi con Mastella e Cuffaro”. E allora lui rivendica lo stesso diritto: il diritto a non confondere La Destra con una certa politica.

Poi uno scivolone involontario, quello che in gergo medico è detto lapsus froidiano: “Se ci vogliono con i nostri voti nel centro destra noi saremo pronti a contribuire alla casta…ehm cioè…alla battaglia…se vogliono far prevalere una logica di casta che esclude la diversità se ne prendono la responsabilità”. Malizie a parte, quella di Storace sembra un minaccia per il Popolo delle Libertà. Un’alternativa politica che propone cambiamenti istituzionali e sociali. Come ad esempio la trasformazione dell’Italia in Repubblica presidenziale. E chissà che non sia proprio quello l’obiettivo della Santanché che per ora è stata candidata da La Destra alla presidenza del Consiglio. Ma Storace parla anche di argomenti mai toccati dai politici: “Vogliamo parlare di iniziative di carattere sociale”. Un esempio: “Quel bene pubblico chiamato acqua: affinché resti di proprietà degli italiani e non degli speculatori”.

Tempi duri per Silvio Berlusconi di fronte alle richieste del suo “popolo”. Ma quando si è in tanti, si sa, è impossibile accontentare proprio tutti.

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