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Il sottile fascino del nucleare

Mentre da noi verdi e vari soli sorridenti continuano ad osannare la “giusta scelta” di 20 anni fa, che attraverso il referendum di fatto abolì il nucleare nel nostro paese, l’Europa (e non solo) è già oltre. Pochi mesi fa il Parlamento europeo ha esplicitamente formalizzato la posizione nuclearista dei paesi europei ed oggi gli fa eco anche il Medio Oriente.
Sono in tanti a tornare all´idea del nucleare come fonte alternativa e pulita di energia. La novità è che al nucleare si sono avvicinati anche quei paesi che apparentemente si presentano come i più avvantaggiati sul mercato dell’energia, ossia i grandi produttori ed esportatori di petrolio. Con capofila l’Arabia Saudita poco più di due mesi fa, la lista dei paesi medio orientali stregati dal fascino del nucleare presenta percentuali bulgare. Circa l´85% dei paesi arabi, che come è noto sono ricchi di riserve di greggio, si sono detti favorevoli alla difesa del diritto nucleare. L’Arabia saudita ha già avviato un suo programma. Il 20% dei paesi africani ha espresso interesse per l´esplorazione delle risorse dell´atomo e il 15% dei paesi sudamericani si è avviato sulla stessa strada, forse rassicurati dal fatto di possedere quantità apparentemente illimitate di petrolio, e quindi poco preoccupati dalle crisi energetiche che si prospettano all’orizzonte negli anni a venire. 
Quando si parla di nucleare, l’atavica paura della “bomba” e quindi dell’utilizzo per fini bellici dell’atomo salta sempre fuori. Come non pensare al conflitto arabo-israeliano e ai progetti iraniani? Ma è pur vero che ormai si stanno cercando “formule alternative” alla dipendenza dal petrolio ed il nuclerare sembra offrire garanzie sicure, pulite e a bassi costi, oltre a godere della garanzia data dagli ispettori dell´Agenzia Internazionale per l´Energia Atomica.
Tutto il mondo impazzisce per l’atomo, dunque, tranne che da noi, dove un’ideologia ambientalista immatura resta arroccata su posizioni anacronistiche e così siamo costretti ad assistere impotenti al presidente russo, Vladimir Putin, e al suo omologo egiziano Hosni Mubarak, che formalizzano la loro scommessa per il nucleare come forma alternativa d´energia. Con la firma dell´accordo tra Russia ed Egitto si è dato inizio alla creazione di una centrale nucleare all’ombra delle Piramidi, sotto la supervisione di specialisti russi e dell´Organismo Internazionale d´Energia Atomica.
E come non ricordare la “potenza nucleare” del presidente francese, Nicolás Sarkozy, e del primo ministro britannico Gordon Brown, che hanno dato priorità proprio all´argomento dell´energia nucleare nell´incontro franco-britannico di oggi. La loro missione e il loro intento è di creare un´alleanza per la realizzazione di nuove centrali.
Secondo il quotidiano inglese The Guardian , il Regno Unito auspica di trarre beneficio per formare risorse umane specializzate in questo campo dall’esperienza francese, che, come è noto – e con una centrale a poche centinaia di metri dal nostro confine – copre il 70% del suo consumo di energia elettrica proprio con il nucleare.
A questo punto, non solo l´Iran ha venduto l’anima all’energia atomica. Il nucleare sembra ormai sempre più un pensiero globale.
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