Dopo Angela Merkel decisa a non presenziare alla cerimonia di apertura dei giochi olimpici e Nicolas Sarkozy ancora indeciso, oggi arriva un altro secco no dal Brasile.
Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva, non sarà presente a Pechino quando si darà il via alle grandi competizioni sportive. Fonti istituzionali vicine al leader dichiarano che la sua assenza non sarà data da una volontà di aperto boicottaggio diplomatico in relazione alla situazione difficile del Tibet. “Lula non ha mai pianificato di andare in Cina” ha spiegato il portavoce, Marcos Aurelio Garcia.
Un altro no arriva dal Giappone, direttamente dall’imperatore Akihito, nonostante la casa reale sia stata invitata direttamente dal presidente cinese Wen Jiabao.
“Boicottare i giochi non servirà ad isolare la Cina” spiega Jiang Yu, portavoce del ministero degli esteri cinese. A non voler proprio lasciare sola “la famiglia olimpica” è George Bush che in questi giorni sta vivendo una lotta “in Casa”. Il Congresso, infatti, sta tentando in tutti i modi di farlo desistere dal prendere parte alla cerimonia inaugurale dei Giochi: un gesto che sarebbe certamente bollato negativamente sul piano della tutela internazionale dei diritti umani.
