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Serve solo un rush finale

 
I ritardi italiani? Una questione di qualità e di quantità. Adriana Cerretelli pubblica oggi un articolo su IlSole24Ore e lo intitola “Quei ritardi che chiudono le porte dell´Europa”.
Una questione anche geografica quella dell´Italia che con orgoglio sfoggia le bellezze della sua “corona alpina”, ma che dovrebbe anche iniziare a fare i conti con il rischio di un isolamento dal mercato unico europeo. L´analisi del problema non sarebbe completa se non si guardasse all´origine: l´eccessiva dilatazione dei tempi nella materia delle infrastrutture. 11 anni per finire – badate bene, non per costruire! – le grandi opere pubbliche. Questo quanto emerge da uno studio fatto dall´Ue.
 
Inutile negarlo o far finta di non vedere: abbiamo un ultimatum. Il 2020, infatti, va letta come data spartiacque: se saremo stati capaci di contribuire alla realizzazione delle reti transeuropee saremo dentro. Altrimenti, l´ultimo legame con il resto dell´Europa sarà reciso e le nostre merci, viaggianti sul trasporto su gomma, ricadranno su di noi. Ma come fare a permettersi quel che non è neanche un lusso?
 
Siamo ancora molto indietro. Pur godendo del 50% delle gallerie europee i nostri treni viaggiano ad un massimo di 300 km orari, contro i 350 km degli altri Stati europei. In tema di alta velocità, i recenti dati comparativi europei dimostrano come la vicinissima Francia sia già dotata di 1893 km di ferrovie “superveloci”. A seguire la Spagna con 1552 km e la Germania con 1300 Km. E l´Italia? 562 su un totale di 16545 km nazionali. Situazione disastrosa, specie se comparata con i nostri cugini europei, anche per quanto riguarda le autostrade e per il trasporto su gomma in generale. Per non parlare della condizione aeroportuale: l´ultima vicenda di Malpensa la dice lunga.
 
Il rischio è che “la svendita del traffico aereo” diventi la regola nel sistema dei trasporti italiani. La proposta odierna di Adriana Cerretelli, dunque, sembra una ricetta di difficile fraintendimento: sulla scia della liberalizzazione del traffico merci, l´Italia “deve” provvedere all´investimento in binari e treni veloci. Ad un´Italia stanca, svilita da tutti gli scandali e fallimenti degli ultimi mesi, non resta che sperare in un rush finale. È vero che l´ultimatum è in scadenza, ma l´ha fatto la Spagna dimostrando che è possibile. Cosa manca all´Italia?
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