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Il ritorno di Bin Laden

“A Dio piacendo, continueremo la lotta contro gli israeliani e i loro alleati … non cederemo un solo palmo della Palestina fino a quando sulla terra ci sarà anche un solo vero musulmano”.
Osama Bin Laden ritorna a farsi vivo con un messaggio “a tutti i popoli occidentali”. Su un sito internet, che già in passato aveva ospitato i messaggi dello “sceicco del terrore”, sono stati uploadati 9minuti e 40 secondi in un unico file dal titolo “Le cause del conflitto nel 60° anniversario della fondazione dello Stato di occupazione israeliana” .
Il numero uno di Al Qaeda parla di “nazione araba” e afferma, quasi come un appello all’unione di tutti i musulmani, che “la questione palestinese”, per questa sua nazione, “è la questione centrale”.
È forse una delle prima volte che Bin Laden parla del suo passato, di quando era bambino. E a proposito della Palestina afferma: “È un fattore importante di ispirazione per me da quando ero piccolo e per i 19 uomini liberi” (riferendosi ai 19 attentatori dell´11 settembre 2001 a New York e Washington).
Una novità: c’è nel messaggio un riferimento al Libano. Secondo Bin Laden l’oppressione occidentale si sarebbe spostata nel Libano. In particolare a Sud. “Gli ebrei festeggiano i 60 anni della fondazione del loro Stato con la partecipazione dei grandi leader occidentali – dice nel messaggio audio – e questo ci fornisce numerosi spunti”. Il riferimento è al fatto che 60 anni fa Israele non esisteva “e che quindi eè stato creato sulla terra violentata dei palestinesi con la forza delle armi”. La partecipazione dei leader occidentali alle celebrazioni israeliane a suo avviso sarebbe la prova evidente dell’appoggio a che questa occupazione brutale” della “nazione araba”: “Hanno ribadito questo quando hanno inviato le loro forze nel Sud del Libano per far vincere gli ebrei”.
Una lettura errata e manipolatoria se si pensa solamente al fatto che i primi ad arrivare “in soccorso” del Libano nell’estate del 2006 furono gli italiani. E che, soprattutto, fu la Marina militare italiana a liberare i libanesi dall’illegale blocco navale imposto da Israele.
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