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È tornato il fantasma del terrorismo?

Il mondo è impaurito per la minaccia costante del terrorismo. Ma c´era un luogo che pensava di aver superato, per sempre, quella pagina tragica: il Perú. Dopo 16 anni, l´organizzazione Sendero Luminoso sembrava essere soltanto un fantasma. Fino all´attentato di giovedì scorso alla zona cocalera di Tintaypunco, in provincia di Tayacaja, dove l´esplosione di un camion ha ucciso 19 persone, tra soldati e civili.
 
Santiago Roncagliolo è autore de “I delitti della settimana santa” (Garzanti, 2008), romanzo cult della letteratura latinoamericana contemporanea. Nella storia, il pm Félix Chacaltana Saldivar attribuisce una serie di delitti a Sendero Luminoso, ma è la paura di un passato segnato dal terrorismo, a guidare le sue inchiesta.
 
In un dialogo con Formiche.net, Roncagliolo ha commentato la dichiarazione del Perù, secondo cui “colpevoli dell´attentato sono gruppi riorganizzati e finanziati dal narcotraffico, richiamando il nome di Sendero perché sa quanta paura inspira quel nome, anche nelle forze armate”.
 
“E se anche provenissero da lì non hanno i metodi militari ne gli obiettivi politici dell´antico movimento… Sendero voleva ´liderare la rivoluzione universale´ e invece a questi gruppi basta pulire di militari le zone di transito della coca”, commenta il giovane autore.
 
Roncagliolo spiega che, a diferenza degli antichi senderisti, questi nuovi “terroristi” sono fortemente armati. “In una guerriglia, chi paga le armi dirige le azioni. Gli unici che possono permettersi questo ruolo sono i trafficanti di droga. Per decidere se hanno un programma politico, o sono semplicemente assassini, bisogna conoscerne il rapporto con la popolazione. La coca è al centro della politica degli Stati Uniti verso la regione, e nelle zone cocalere, lo Stato è molto corrotto. Negli anni ´80, Sendero Luminoso è diventato uno stato alternativo per la popolazione di queste zone.
 
“Uno stato violento ma effettivo, che controllava il prezzo della coca e difendeva ai contadini dei sicari del narcotraffico”, spiega l´autore. Non c´è nulla di certo, ma a quanto pare, oggi il terrorismo in America latina ha la firma della droga.
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