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La sinfonia dei mercanti d’arte

L’arte contemporanea è oggi una grande e complessa struttura internazionale che si declina a sua volta in vari livelli. Nel sistema “arte” interagiscono numerosi attori: gli artisti, le gallerie d’arte, i musei, le fondazioni e altre istituzioni artistiche pubbliche e private, gli eventi dedicati quali biennali, quadriennali, ecc., i critici e i curatori, l’editoria di settore, le case d’asta, i collezionisti, le fiere e il pubblico. Per avere rilevanza e prestigio internazionale in questo settore, occorre la contestuale presenza di tutti o molti degli attori sopra citati. Insieme creano e formano una vera e propria “comunità artistica” in cui ogni singolo
protagonista si nutre e si sviluppa non solo attraverso la propria attività, ma anche grazie alla presenza degli altri in un circolo virtuoso che accresce la visibilità e l’importanza di ognuno anche in funzione dell’attività dell’altro. Se in un mercato tradizionale i protagonisti sono il produttore e il consumatore, nel mercato dell’arte il contesto è molto più complesso e tutti gli attori rivestono un ruolo importante. Dagli artisti, oggi molto spesso manager di se stessi, alle gallerie d’arte che, oltre ad una funzione economica e di promozione, rivestono anche un fondamentale ruolo culturale di scoperta e sostegno degli artisti; dai musei, curatori e critici che attraverso l’organizzazione di mostre, rassegne e biennali, e con le acquisizioni per le collezioni permanenti contribuiscono in modo determinante alla valorizzazione di una corrente artistica o di un artista, ai collezionisti che spesso rivestono un ruolo fondamentale soprattutto in assenza di un reale collezionismo pubblico; dalle aste che sono una sorta di Borsa valori del mercato dell’arte, alle fiere d’arte che rappresentano per i vari attori il luogo ideale di incontro, di vendita, di scambi, di conoscenze. Si tratta peraltro di un sistema molto sofisticato e variabile dove i pesi e le gerarchie dei vari protagonisti sono in continua evoluzione in rapporto all’evolversi dello scenario globale dell’arte contemporanea, che può essere condizionato dal riconoscimento di un artista emergente con una mostra in un prestigioso museo o dalla nascita di una giovane galleria di tendenza o da un record di vendita ad un’asta o dall’acquisto di una serie di opere da parte di una grande collezione privata.
 
Secondo importanti galleristi e personalità del mondo dell’arte, anche fuori del nostro Paese, l’attività di promozione e proposta all’interno degli spazi tradizionali delle gallerie sta lentamente ma inesorabilmente esaurendosi per vari motivi, non ultimo dei quali l’ingente sforzo finanziario di produzione e comunicazione che il gallerista deve affrontare. Inoltre nel mondo del collezionismo privato si sta affermando un fenomeno che nel passato era prerogativa di pochi grandi nomi e che oggi invece appartiene ad un numero sempre maggiore di soggetti, vale a dire il desiderio di apparire e di utilizzare la propria collezione per dare visibilità al proprio nome o alla propria azienda. Da qui il moltiplicarsi di fondazioni private, di premi ad artisti e di varie forme di mecenatismo più o meno speculative, ma in ogni caso molto importanti per il mercato e per il mondo dell’arte nel suo complesso. Di conseguenza, alla riservatezza che contraddistingueva le relazioni tra galleristi e collezionisti, al rapporto fortemente esclusivo venditore/compratore, agli ambienti asettici e sacrali dei musei, si sta sostituendo la propensione da parte di tutti gli attori a sperimentare nuove e più sofisticate soluzioni, attraverso un confronto internazionale sempre più aggiornato e rigoroso.
Naturalmente la facilità di viaggiare, Internet, i telefoni cellulari ed altre innovazioni tecnologiche che hanno accelerato la comunicazione, riducono le distanze geografiche a destinazioni facilmente raggiungibili, sia in senso virtuale che reale. Come in tutti i mercati, chi dispone delle migliori informazioni, spesso riesce a concludere l’affare migliore.
E i musei sono parte integrante del mercato e come tali devono rispettare le regole del gioco, avere sempre più consapevolezza che non si tratta di una guerra sacro contro profano, angeli-demoni; il circolo virtuoso dell’arte contemporanea non si può interrompere di fronte alle loro porte, alle loro sale.
Io immagino che il sistema dell’arte contemporanea sia una sinfonia risultante dal lavoro di una numerosa orchestra e tanto maggiore sarà la cura, il rispetto dei ruoli, la disciplina mentale, la solidarietà, la professionalità di ciascuno, dal solista all’accordatore, dal corista al magazziniere, tanto maggiore sarà il risultato e la soddisfazione di ciascuno.
Allo stesso modo credo che nel nostro Paese si suoni una sinfonia molto stonata e sgradevole, che solo i sordi possono ascoltare, divisi come siamo tra chi promette e non mantiene, chi crede di essere l’unico a suonare o a cantare, chi si mette in prima fila ed ha appena iniziato le lezioni e chi pensa che con i soldi si possano comprare sia la voce che le note.
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