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Lancio russo fallito. Tutta colpa della tempesta solare

Sarebbe stata una tempesta magnetica di eccezionali dimensioni, e non l´interferenza di un radar americano, a provocare il fallimento del lancio della sonda marziana russa “Phobos-Grunt”, tentato lo scorso 9 novembre.
A questa conclusione è giunta la commissione creata a Mosca per indagare sul malfunzionamento del razzo vettore che doveva portare il veicolo spaziale russo sulla traiettoria verso il pianeta rosso. L´impresa si è conclusa invece il 15 gennaio, giorno in cui la sonda disintegrata precipitava a terra, lasciando cadere alcuni pezzi nell´oceano Pacifico.
 
Secondo una fonte del settore spaziale, riportata da Interfax, “la commissione ha riconosciuto come principale versione per il fallimento una potente tempesta magnetica scatenata dal Sole, accompagnata “da un´eccezionale emissione di massa coronale, del peso di alcuni miliardi di tonnellate, che ha provocato una serie di tempeste magnetiche, che non si sono placate per alcune settimane”.
Niente di simile si verificava dal 2005, spiega il tecnico, “sulla superficie solare, la macchia più grande che corrisponde alla zona di emissione della massa, era 17 volte più grande dell´intera superficie terrestre”.
 
L´attività solare anomala, durata 10 giorni, sarebbe stata la causa del fallimento, concordano i membri della commissione, che hanno inviato il rapporto all´ente spaziale Roskosmos.
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