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Olimpiadi a Roma, perché no?

Olimpiadi a Roma nel 2020, opportunità o danno per l’Italia? Entro il prossimo 15 febbraio il governo dovrà decidere se e come andare avanti nel sostegno della candidatura italiana. Nel frattempo, crescono voci, dubbi, conferme. Pietro Mennea si schiera contro questa ipotesi, Yuri Chechi a favore. Il dibattito investe ormai sportivi, economisti e politici. Questa mattina, con un´intervista, si è espresso Piero Gnudi, ministro con le deleghe allo Sport ed al Turismo. Ricordando i giochi del 1960 (che si tennero proprio nella Capitale), ha ribadito che l´ipotesi non può che essere considerata positivamente, “un sogno” ha detto. Naturalmente, ha aggiunto che bisogna valutare i costi e che l´ultima parola spetta a Mario Monti.
 
Lo studio
Il tema del contendere sono proprio i costi. L´allora ministro Tremonti pretese che fosse realizzato uno studio puntuale, affidato all´economista Marco Fortis. La relazione sulla compatibilità economica delle Olimpiadi 2020 a Roma è stata realizzata dal professore milanese e dimostra chiaramente come la candidatura di Roma rappresenti una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutta la Nazione. Secondo lo studio, i giochi determinerebbero una crescita del Pil pari a 17,7 mld di euro nel periodo 2012-2025 che equivale ad un aumento dell´1,4% del Pil nazionale. Le Olimpiadi sarebbero praticamente a costo zero per lo Stato poiché i 4,7 miliardi di euro che dovrebbero essere garantiti come spesa pubblica, genererebbero un maggiore gettito erariale per il Paese pari a 4,6 mld di euro.
 
Centosettantamila unità anno di lavoro per 14 anni è poi l´incremento occupazionale stimato. La media annua di nuovi occupati sarebbe di 12 mila unità, con un picco di 29 mila nell´anno 2020. L´intero volume di spesa per le Olimpiadi a Roma sarebbe di 8,2 miliardi di euro, a fronte di un introito di 3,5 mld tra proventi del Comitato Olimpico Internazionale per diritti sponsor e tv, biglietti, sponsor locali e lotterie e ricavi da valorizzazione immobiliare.
 
Anche dal Regno Unito, si legge oggi sul Messaggero, emerge sempre più con forza la tesi che l’Olimpiade sia un affare: secondo l’economista Adam Blake dell’Università di Nottingham, tra il 2005 e il 2016 Londra beneficerà di un aumento di Pil pari a 6 miliardi di sterline (7 miliardi di euro) che corrisponderà a un aumento per tutto il Paese di due miliardi.
 
Il sondaggio
L’opinione pubblica italiana sembra inoltre favorevole alla candidatura di Roma. Secondo il sondaggio dell’Istituto di ricerche Ispo, diretto da Renato Mannheimer, l’86% dei cittadini del Lazio e il 77% di quelli romani è molto o abbastanza d’accordo con la proposta della città di Roma di ospitare i Giochi olimpici e paralimpici del 2020.
Il dato può sembrare quasi ovvio, legato al territorio ospitante, ma se lo sguardo si allarga al resto della Nazione, si scopre che anche tutti gli italiani votano per Roma. Sono ben il 77% i favorevoli alla candidatura.
Inoltre, per il 78% dei laziali e il 69% di romani e italiani, l’aspetto più interessante della candidatura della Capitale, è quello dello sviluppo economico e delle nuove opportunità di lavoro indotte. Seguono il prestigio per Roma, il Lazio e l’Italia (40% laziali, 34% romani, 35% italiani). Maggiori servizi per cittadini, visitatori e turisti (rispettivamente 30, 31 e 20%), il terzo aspetto. Infine, il 29% dei romani vede nelle Olimpiadi l’occasione per il miglioramento delle infrastrutture e dei trasporti in città.
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