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Pirelli-Ministero Ambiente, la sostenibilità si fa su strada

Una giornata nel nome della sostenibilità. Nell’ambito dell’evento “Sustainability day” di Pirelli lunedì a Milano, l’azienda italiana leader nel settore pneumatici ha siglato un accordo volontario con il ministero dell´Ambiente per ridurre l´impatto sul clima.
La firma è stata posta dal ministro Corrado Clini e dal presidente di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, nell’ambito della conferenza internazionale “Driving Sustainability: a safe road to the future” che ha visto la partecipazione di personalità di rilievo come l’economista Jeremy Rifkin, presidente di Foet (Foundation on economic trends) e il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani.
 
“Parlare di sostenibilità oggi significa parlare innanzitutto di tecnologie che permettano di migliorare costantemente la qualità della vita”, ha commentato Tronchetti Provera, che lancia una sfida ai Paesi europei: “La vecchia Europa non può competere con i Paesi emergenti dal punto di vista dei costi di produzione e della domanda interna, ma una delle cose in grado di garantirci un futuro è senza dubbio quella di essere molto più avanti nella ricerca di un modello industriale di crescita sostenibile”.
Una sfida che non verrà attuata solo in Italia, secondo il ministro Clini che ha sottolineato: “L´intesa ha un valore globale, perché lavoreremo insieme a Pirelli non solo in Italia ma anche in Cina e in Brasile. Mettiamo così insieme un sistema che può essere d´esempio nel mondo”.
 
L’accordo si pone in linea di continuità con l´attività svolta dalla società per garantire la riduzione degli impatti ambientali, la qualità e la sicurezza per il consumatore. Per migliorare la sicurezza dei propri prodotti, a beneficio delle persone e dell’ambiente, ogni anno Pirelli investe in R&D il 7% dei ricavi del segmento Premium, valore fra i più elevati nel settore tyre.
Nell´ambito dell´intesa siglata lunedì, Pirelli si è impegnata a calcolare, con metodologie di calcolo riconosciute a livello internazionale, l´impronta di carbonio relativa all´intero ciclo di vita di un pneumatico, individuando gli interventi economicamente più sostenibili ed efficienti per ridurre le emissioni di gas a effetto serra. Il gruppo inoltre è già impegnato nell´applicazione di un sistema di gestione delle emissioni di gas a effetto serra (carbon management) volto alla pianificazione, realizzazione, monitoraggio e verifica degli interventi di riduzione della propria impronta di carbonio.
 
L´accordo con il ministero si inserisce nelle diverse azioni condotte da Pirelli per contenere gli impatti ambientali: nel 2011, in particolare, le azioni – s i legge in una nota – hanno portato il gruppo a diminuire del 6% i consumi specifici di energia rispetto al 2010, con il 20% in meno di prelievi specifici d´acqua. Entro il 2015, contestualmente all´aggiornamento del piano industriale, si prevede una riduzione di almeno il 15% delle emissioni specifiche di CO2 e di oltre il 50% del prelievo specifico di acqua.
Nel mondo vengono prodotti ogni anno circa 1,5 miliardi di pneumatici, che a fine utilizzo devono essere smaltiti: il comparto dei produttori in Europa, ma anche in Usa e in Giappone, ha dato vita a filiere del recupero con risultati positivi, anche superiori al 90% dei pneumatici utilizzati. Anche su questo fronte Pirelli è impegnata attivamente, sia nella gestione della filiera di raccolta sia nella messa a punto di nuovi soluzioni per il reimpiego.
 
 
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