Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Hirst, l’arte (contemporanea) di vendere

Un teschio (di diamanti) che vale più di 100 milioni di dollari. Ecco la vera grande opera d’arte del britannico Damien Hirst. Il teschio materialmente non l’ha fatto, ma è stata sua l’idea. Vincente. Oltre alla scelta degli 8601 che compongono la miliardaria testa. L’ispirazione gli è venuta pensando a che cosa può buttare fra i piedi della morte, più il gusto per i teschi decorati degli atzechi. E un giorno in cui aveva molti contanti (prima della crisi economica), ha pensato di investirli in un teschio tutto suo.
 
Ma prima di fossili animali e umani, Damien Hirst dipingeva punti. E anche su questo è riuscito a fare il boom economico. In questo momento, dodici sedi di Gagosian lanciano contemporaneamente mostre personali dell’artista. Fino al 10 marzo, a Roma c’è la retrospettiva “The Complete Spot Paintings, 1986-2011”. Dispiegati in assetto diacronico, lanciati a sfondare cortine optical, i dipinti della serie prendono i nomi da narcotici, farmaci e droghe: sono quadri sotto forma minimalista e meccanica, dei quadri “puntinati”.
 
Massimiliano Tonelli, direttore del quotidiano Artribune, considera che la trovata della mostra diffusa di Damien Hirst da Lerry Gagosian è stata molto azzeccata. Sia per Damien Hirst che per Lerry Gagosian. “L´artista inglese ha dimostrato, ancora una volta, di riuscire a rendere il suo ‘brand’ spendibile anche per eventi e kermesse che lambiscono l´arte contemporanea scivolando nell´entertainment e, addirittura, nel marketing territoriale”, spiega Tonelli.
 
Secondo il direttore,  Gagosian, reduce da una serie di aperture nei quattro angoli del mondo che negli ultimi anni hanno moltiplicato la sua force de frappe, è riuscito così a pubblicizzare a costo zero e ad obbligare i media a parlare del suo formidabile network di “punti vendita”. “A suggello di tutto, il concorso a premio per chi fosse riuscito a dimostrare la visita di tutte le mostre in tutte le sedi Gagosian nel mondo. Una modalità tipicamente televisiva, quasi da raccolta punti anni ottanta con tanto di ‘prova d´acquisto’”, spiega Tonelli. Un’operazione (pop?) del gallerista e dell´artista: parlare con il linguaggio dell´intrattenimento popolare.
×

Iscriviti alla newsletter