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Difesa, la proposta di riforma in Parlamento

È il turno della Camera e del Senato. La proposta di una nuova strategia di difesa con la formula di tagli del personale e investimento nella tecnologia sarà presentata questo giovedì alle Commissioni di Difese. Il ministro Giampaolo di Paola ha presentato il programma di revisione dello strumento militare, in funzione delle risorse disponibili e di un loro maggiore equilibrio tra i settori del personale, dell´ operatività e dell´ investimento. Ma quali sono le principali modifiche?
 
In materia del personale, si parte da una realtà di 183.000 militari e 30.000 civili per il comparto Difesa. L´obiettivo è scendere verso 150.000 militari e 20.000 civili, con una riduzione di circa 43.000 unità, pari al 20%. La riduzione andrà ad incidere non soltanto sul personale di truppa ma anche sull´ alta dirigenza. Per generali e ammiragli è prevista una contrazione superiore alla media dell´ altro personale, che potrà essere di circa il -30%.
 
Sui programmi l´ Italia acquisterà soltanto 90 dei 131 Joint Strike Fighter previsti inizialmente, rinunciando ai rimanenti 41 F-35. Ci sarà un´ acquisizione per lotti, progressiva nel tempo e con una riduzione di spesa rispetto a quella inizialmente preventivata, stimabile nell´ ordine di circa un terzo degli oneri del programma.
 
Per quanto riguarda l’operatività ci saranno meno unità, meno piattaforme, meno mezzi, ma tecnologicamente più avanzati, realmente proiettabili e impiegabili, sostenuti da più risorse per l´ operatività. Nella componente terrestre si ridurranno le brigate di manovra da 11 a 9, la linea dei mezzi pesanti, la linea degli elicotteri. Ci sarà anche il taglio di un numero significativo di unità per il supporto al combattimento e logistiche. Nella componente marittima si contrarranno le linee dell´ unità di altura e costiere: i pattugliatori, ad esempio, si ridurranno da 18 a 10. E poi ci sarà una riduzione di cacciamine e sommergibili, che passeranno da 6 a 4. Per la componente aeronautica si contrarranno le linee degli aeromobili per la difesa aerea e dei velivoli della linea aerotattica.
 
Sulla struttura si ridurrà il numero di basi, caserme ed enti, contraendo la presenza territoriale su un numero più ristretto di poli di presenza e unificando per quanto possibile le diverse funzioni, che attualmente sono molto ramificate sul territorio. Il fine è quello di ottenere una riduzione strutturale del settore dell´ ordine del 30% in cinque o sei anni. Ciò consentirà anche un importante piano di dismissioni di immobili e infrastrutture, quale contributo alla ristrutturazione della Difesa e come concorso al più generale risanamento finanziario del paese.
 
In materia tecnologica, per la crescita qualitativa e tecnologica dello strumento si procederà a migliorare la Componente di comando e controllo, comunicazioni, computer, informazioni e le forze speciali, ad acquisire capacità cyber, a digitalizzare le unità di manovra terrestri, a modernizzare le linee navali aeree ed elicotteri, e a potenziare le capacità di Intelligence, Sorveglianza, Acquisizione obiettivi, Perlustrazione, che sono sempre più richieste dalla Nato e dall´ Unione europea.
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