“Un mondo affamato è un mondo ingiusto e anche un mondo instabile”. L’affermazione del premier Mario Monti si riferisce a quella che considera la più grave delle crisi, la crisi alimentare, “ancora più ampia e profonda”, come ha detto nel suo intervento alla trentacinquesima riunione annuale del Consiglio dei governatori del Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo.
Monti sostiene che negli ultimi anni la comunità internazionale ha dedicato molta attenzione alla soluzione della crisi finanziaria, ma c´è una crisi più ampia e profonda: la crisi energetica e della sicurezza alimentare. E basta guardare i prezzi dei beni alimentari per capire che “il motivo della crisi non è finito… il mondo deve nutrire una popolazione crescente nella prossima decade”, ha detto Monti. Un chiaro segnale che “stiamo mettendo una pressione insostenibile sulle risorse naturali”, spiega il premier.
Per Monti, la crisi della sicurezza alimentare richiede tanti sforzi almeno quanti quelli per la crisi finanziaria e a testimoniarlo è il fatto che la difficilissima situazione nel Corno d´Africa, ad esempio, così come la “Primavera araba” sono state generate dall´improvviso aumento dei prezzi alimentari. Quindi, la sicurezza alimentare va rimessa al top dell´agenda politica sia per le implicazioni umanitarie che per quelle di sicurezza e stabilità, secondo Monti.
Per riuscirci, il premier crede che “abbiamo bisogno di istituzioni forti e l´Italia ha fatto la sua parte, con un aumento del 10% nella costituzione delle risorse dell´Ifad malgrado i nostri gravissimi vincoli di bilancio sul fronte interno: questo è il segno della volontà di continuare a sostenere fortemente il mandato dell´Ifad”.
