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Istat, Pil in calo nel 2011. Ferma la spesa delle famiglie

Il 2011 si chiude con una crescita del Pil dello 0,4%. Questa la fotografia che l’Istat ci restituisce del nostro Paese.
 
Il dato mostra una netta frenata nella crescita del nostro Paese, che nel 2010 aveva visto un aumento del Prodotto interno lordo pari all’1,8%. Il governo aveva previsto per il 2011 una crescita dello 0,6%.
 
Il Pil italiano è aumentato negli ultimi due anni, dopo il biennio 2008-2009 in pesante recessione, ma non è ancora tornato ai ritmi di crescita pre-crisi. Nonostante la crescita degli ultimi due anni, nel 2011 il Pil in volume (1.424,573 miliardi) si è attestato su livelli ancora inferiori a quelli degli anni precedenti la crisi economica del 2008-2009.
 
Un miglioramento si è rilevato invece nel rapporto Deficit-Pil. L´anno scorso – secondo l´Istat – l´indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è sceso al -3,9%, dal -4,6% del 2010. Un dato in linea con la stima del governo per il deficit-Pil 2011, che prevedeva un 3,8%.
In valore assoluto – ha spiegato l´istituto di statistica – l´indebitamento netto è diminuito di circa 9,1 milioni, attestandosi a -62,363 miliardi di euro.
 
Per quanto riguarda il rapporto debito/Pil è salito ancora al 120,1% dal 118,7% del 2010. Il dato, elaborato dalla Banca d´italia, è stato diffuso dall´Istat, che lo ha indicato come il più elevato dal 1996, quando era al 120,2%. Nel 2010 il rapporto era stato pari al 118,7%.
 
Secondo l´Istat, inoltre, nel 2011 la spesa per consumi delle famiglie ha mostrato un aumento in volume solo dello 0,2%, dopo il +1,2% dell´anno prima. Con l´economia in crisi le famiglie sono costrette a tirare la cinghia: i consumi sono ormai fermi e la spesa alimentare è crollata.
 
A trainare il debole aumento dei consumi è stata soprattutto la spesa per i servizi (+1,6%), mentre il consumo di beni è diminuito (-0,9%) e molto significativa è stata la flessione della spesa per i generi alimentari (-1,3%). Al Pil italiano dunque ha contribuito soprattutto la domanda estera, mentre i consumi nazionali sono rimasti fermi.
 
Il peso delle tasse non si allenta per gli italiani. Nel 2011 – secondo l´Istat – la pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è stata pari al 42,5%, in riduzione solo di 0,1 punti percentuali rispetto al 2010.
 
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