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Il rapporto AlmaLaurea: sempre più laureati senza lavoro

Disoccupazione in crescita. Contratti di lavoro meno stabili, precari o in nero. Retribuzioni in calo. Difficile trovare un lavoro anche per i neo medici, architetti o avvocati. E´ il quadro allarmante che emerge dal XIV Rapporto AlmaLaurea sulla condizione occupazionale dei laureati in Italia, presentato oggi. La rilevazione ha riguardato circa 400mila laureati: quasi 186 mila laureati nel 2010, 53 mila nel 2008 e 22 mila pre-riforma nel 2006 intervistati dopo cinque anni. Per i laureati nel 2010, in particolare, il tasso di disoccupazione è aumentato in media del 2,4% rispetto al 2009.
Secondo il dossier, a causa della crisi economica “una percentuale notevole ed in crescita di giovani – tra cui vi sono anche profili che in tempi migliori non avrebbero avuto difficoltà a trovare un lavoro – è a rischio di disoccupazione prolungata o di inattività, con effetti che potrebbero divenire irreversibili”. Rischi che includono “la difficoltà protratta di trovare lavoro e la persistenza di differenziali salariali”.
 
Situazione su cui pesa anche il fatto che “in Italia è penalizzata l´occupazione più qualificata. Tra il 2004 e il 2008, negli anni precedenti alla crisi, l´Italia ha fatto segnare una riduzione della quota di occupati nelle professioni ad alta specializzazione, in controtendenza rispetto al complesso dei paesi dell´Unione Europea. Un´asimmetria di comportamento che si è accentuata nel corso della crisi: mentre al contrarsi dell´occupazione, negli altri paesi è cresciuta la quota di occupati ad alta qualificazione, nel nostro paese è avvenuto il contrario”, fa notare il rapporto.
Dal dossier emerge anche che i laureati trovano più lavoro dei diplomati (il tasso di occupazione è più alto di oltre l´11%); che si acuisce il divario territoriale tra Nord e Sud, in particolare per le retribuzioni; che le donne sono ancora molto penalizzate nel mercato del lavoro, considerando sia il divario occupazionale tra laureati e laureate che le differenze retributive.
 
A un anno dal titolo
Tra il 2009 e il 2010, ad un anno dal titolo, è aumentata la disoccupazione, sia per i laureati di primo livello (+3,2%), per gli specialistici (+1,9%) che per gli specialistici a ciclo unico come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza (+2,1%).
Cala, di conseguenza, il tasso di occupazione a un anno: -2,8% per il primo livello e -0,5% per gli specialisici a ciclo unico. L´occupazione cresce invece, anche se di poco, tra gli specialistici: +1,1%.
Ad eccezione dei laureati specialistici a ciclo unico, prosegue il rapporto AlmaLaurea, ad un anno dal titolo fra i laureati occupati diminuisce il lavoro stabile: la stabilità riguarda il 42,5% dei laureati occupati di primo livello e il 34% dei laureati specialistici. Aumentano le forme contrattuali a tempo determinato e interinale, del lavoro parasubordinato e del lavoro nero: quest´ultimo, a un anno, riguarda il 6% dei laureati di primo livello, il 7% degli specialistici e l´11% di quelli a ciclo unico.
Ad un anno dalla laurea calano anche le retribuzioni (pari a 1.105 euro mensili netti per i laureati di primo livello, 1.050 per gli specialistici a ciclo unico, 1.080 per gli specialistici) e perdono ulteriormente potere d´acquisto rispetto alle indagini precedenti tra il 2007 e il 2010 il guadagno mensile netto ad un anno dalla laurea è calato dell´11% per il primo livello, del 13% per gli specialistici e del 12% per gli specialistici a ciclo unico.
 
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