Un “rapporto speciale”. Così definisco i leader del Regno Unito e gli Stati Uniti le relazioni tra i due paesi. Un “rapporto speciale” che con la visita del premier David Cameron a Washington punta ad un maggior legame. Cameron ha in agenda una visita ufficiale con il presidente Barack Obama, un’occasione per discutere della situazione in Afghanistan, Siria e Iran.
E per l´occasione i due leader hanno scritto un articolo a quattro mani dall´eloquente titolo “una relazione essenziale” che ripercorre la storica alleanza tra i due Paesi.
Questa visita è il seguito di un primo incontro avvenuto a maggio del 2011 nel Regno Unito, quando Obama e sua moglie Michelle sono andati ad incontrare il premier britannico. Questa però è la prima missione ufficiale all´estero di Samantha, la first lady inglese.
I vantaggi per il leader del partito conservatore sono incommensurabili. La foto con Obama, a seguito della presentazione del bilancio in Parlamento e la pubblicazione delle cifre dell’ultimo trimestre di “contro-attacco” a Downing Street aiutano la sua immagine, un po’ colpita dai tagli e dalla riforma della legge sanitaria.
Il viaggio lascia anche in evidenza la preferenza geo-politica della politica estera britannica, lontana dal Vecchio continente. Le intenzioni di Cameron di essere il migliore alleato del presidente americano sono sempre state chiare. Obama, invece, ha depistato un po’ di più, cercando di stringere i legami con Bruxelles.
Nell’incontro si rifletterà sull’Afghanistan: bisogna fare un’analisi sui passi da seguire e se sono attuabili le negoziazioni con i talebani. In agenda anche il programma nucleare dell’Iran, sul quale Londra e Washington condividono sospetti di fini militari, e la minaccia nella regione da parte di Israele di lanciare un attacco preventivo. Non mancherà la discussione sull’economia globale e la crisi dell’eurozona. Rispetto alla Siria, è difficile che ci siano grandi passi avanti, vista la situazione in continua trasformazione ma di sicuro se ne parlerà con attenzione.
Le relazioni tra i due paesi sono storiche. Non solo per l’antico rapporto “coloniale”, ma anche perché i leader Churchill e Roosevelt, Macmillan e Kennedy; Thatcher e Reagan; e Blair e Bush si sono dati da fare. Ancora è presto per aggiungere Obama e Cameron nella lista, ma il cammino è aperto.
r.m.
