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Fisco, metà degli italiani sotto i 15mila euro

Il Dipartimento delle Finanze del ministero dell´Economia ha pubblicato le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (Irpef) relative all´anno d´imposta 2010.
 
I dati
A livello nazionale il reddito complessivo totale dichiarato è pari 792 miliardi di euro (+1,2% sull´anno precedente), mentre il reddito medio degli italiani risulta pari a 19.250 euro, in crescita dell´1,2% rispetto all´anno precedente.
Ma un terzo degli italiani (circa 14 milioni) non supera un reddito complessivo lordo di 10.000 euro e circa la metà (49%, pari a 20,2 milioni) non supera i 15.000 euro, mentre il 20% dichiara redditi compresi tra i 26.000 ed i 100.000 euro. Solo l´1% dei contribuenti italiani dichiara infine redditi superiori ai 100.000 euro.
 
Gli imprenditori italiani, in media, guadagnano meno dei lavoratori dipendenti. I primi infatti, secondo le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (Irpef), dichiarano redditi di 18.170 euro; mentre il reddito medio dichiarato dai secondi è pari a 19.810.
“Una forma di analfabetismo fiscale”, secondo Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia, sostenere che gli imprenditori guadagnano meno dei dipendenti. Bortolussi, va all´attacco dopo la diffusione dei dati sui redditi da parte del Dipartimento delle Finanze del ministero dell`Economia: “Ancora una volta qualcuno in malafede include, nel dato medio usato per dimensionare il reddito di un lavoratore dipendente, anche quelli percepiti dai magistrati, dai manager privati e pubblici, dai dirigenti privati e statali, dai professori universitari, eccetera. Categorie, queste ultime, che alzano abbondantemente il dato reddituale medio. Se, invece, il confronto viene eseguito, ad esempio, tra il reddito di un artigiano e quello di un suo dipendente, si scopre che il primo guadagna il 42% in più del secondo”, sostiene la Cgia.
 
Dall´analisi per tipologia di reddito del Dipartimento delle Finanze del ministero dell´Economia, emerge inoltre che i lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, pari a 41.320 euro. Il reddito dei pensionati è invece pari a 14.980 euro.
 
Gli italiani pagano ben 400 euro in media a testa per le addizionali locali. L´addizionale regionale all´Irpef ammonta complessivamente a 8,6 miliardi di euro (+3,7% rispetto al 2009) con un importo medio per contribuente pari a 280 euro, mentre quella comunale ammonta a circa 3 miliardi di euro (+0,4%) con un importo medio pari a 120 euro.
L´addizionale regionale media più alta si registra nel Lazio (440 euro), seguito dalla Campania (360 euro), in relazione agli automatismi fiscali previsti in caso di deficit sanitario, mentre l´addizionale regionale più bassa si registra in Puglia e Basilicata (180 euro).
 
Le critiche
 
I dati sul fisco dimostrano che “esistono due Italie”, ha affermato il segretario del Pdci Oliviero Diliberto: “I dati sulle dichiarazioni dei redditi resi noti oggi, se da un lato non sorprendono, dall`altro mostrano l`esistenza di due Italie. La prima, formata da milioni di lavoratori e pensionati che faticano ad arrivare alla fine del mese, ma che mantengono in piedi il Paese con la loro contribuzione. Dall`altra parte, c`è l`Italia arrogante e criminale dell`evasione: Monti dovrebbe farla finita di imporre sacrifici a chi non ne può più fare, e cominciare a far pagare chi non l`ha mai fatto”.
 
Secondo il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi, “I dati del dipartimento delle Finanze fotografano una situazione di illegalità diffusa in tutto il Paese. Una situazione insostenibile per uno stato in crisi”. Italia dei Valori ha presentato una proposta di legge rivoluzionaria che prevede la ricostruzione degli importi di spesa dei contribuenti e la verifica della loro congruenza con i redditi dichiarati, attraverso l`ausilio di strumenti informatici, tecnici e giuridici.
 
Per Bersani i dati diffusi oggi sui redditi degli italiani, secondo i quali poco meno di metà dei contribuenti denuncia entrate annue prossime o al di sotto della soglia minima di tassazione, sono “l´eterna raffigurazione della vergogna dell´evasione fiscale”.
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