Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Il primo passo dell’Ucraina verso l’integrazione con l’Ue

Dopo quasi quattro anni di trattative è stato fatto a Bruxelles il primo passo avanti sulla via dell´Accordo di associazione tra Ucraina e Unione Europea.
L´intesa, che prevede anche la creazione di un´area di libero scambio, dovrà ancora essere firmata e poi ratificata: oggi è stata parafata una parte dell´accordo, 160 pagine su 1.700 del testo completo, una tappa “di procedura tecnica”, come è stato sottolineato dall´ufficio del Commissario per l´allargamento Stefan Füle.
 
Il testo dell´accordo doveva già essere parafato lo scorso dicembre, ma su pressioni dell´Ue il procedimento era stato congelato a causa dell´irrigidimento dei rapporti bilaterali sulla scia dello scandalo che ha coinvolto Yulia Tymoshenko.
L´ex premier, condannata ad agosto 2011 a sette anni di carcere e a carico della quale la settimana prossima dovrebbe partire un nuovo processo, è al centro delle divergenze tra Kiev e Bruxelles ormai da diversi mesi. L´Unione ha richiamato più volte il presidente Viktor Yanukovich a evitare di esercitare la cosiddetta giustizia selettiva per sbarazzarsi dell´opposizione.
 
E ha messo seri paletti sulla via dell´Europa, richiedendo progressi concreti nell´ambito degli standard democratici. Peter Stano, portavoce del commissario Füle, ha ribadito che con la sigla apposta oggi è stato compiuto solo “il primo vero passo” e il resto dipenderà “dagli sviluppi politici in Ucraina”.
 
Anche per il deputato tedesco Elmar Brok, presidente della commissione esteri all´Europarlamento e membro del Partito popolare vicino a Patria, il movimento della Tymoshenko, l´Ucraina deve mettere prima fine alla persecuzione politica e “la palla l´ha ora in mano il governo di Kiev”. Il vice-ministro dell´economia ucraino Pavlo Klimkin a Bruxelles si è detto convinto che il Paese manterrà la strada dell´Europa e l´Accordo di associazione è il mezzo migliore per velocizzare il processo di riforme avviato. Precisando comunque che “l´Ue deve comprendere che l´imprigionamento della Tymoshenko è una decisione giudiziaria”.
 
Alla vigilia era stata la stessa icona dell´opposizione a lanciare un appello per l´accordo tra le due controparti, facendo pubblicare sul suo sito l´invito esplicito a compiere il passo iniziale. “Oggi, da dietro le sbarre e con la consapevolezza che il governo di Yanukovich non ha nulla a che spartire con la democrazia, chiedo comunque all´Unione di avviare l´accordo”, ha comunicato l´ex eroina della rivoluzione arancione, esprimendo la speranza di evitare in questo modo che il Paese sprofondi “nel totalitarismo postsovietico”. Per la Tymoshenko la firma vera e propria segnerà una svolta storica nel sogno europeo dell´Ucraina. In realtà, perché il sogno si realizzi ci vorrà in ogni caso ancora molto tempo e non è certo se e quando la firma ufficiale sarà apposta e quando tutti i Paesi membri dell´Unione ratificheranno l´accordo.
 
Intanto il gioco delle parti continua, in vista delle elezioni parlamentari di ottobre, che saranno un banco di prova importante in chiave di rispetto dei principi democratici, con l´ombra però della Tymoshenko sempre in galera e con quella della Russia nel ruolo di terzo incomodo. Mosca continua a fare pressioni sull´Ucraina per agganciarla all´Unione euroasiatica, progetto a cui partecipano già Bielorussia e Kazakistan in un formato che non sarebbe quello del 3+1 proposto da Kiev, ma ben più stretto. In ballo anche il controllo del sistema di gasdotti ucraino del quale Gazprom vorrebbe fare un boccone come in Bielorussia.
 
Le ambizioni del Cremlino sono state sino ad ora frenate, con il presidente Yanukovich che ha posto ufficialmente come priorità la prospettiva europea e non quella euroasiatica. Anche oggi, intervenendo a una conferenza organizzata dal Centro internazionale di studi strategici di Kiev, il capo di Stato ha ripetuto che “il nostro corso verso l´intregrazione europea non cambia”, confermando la vocazione di ponte dell´Ucraina tra est e ovest. E sostenendo comunque che il Paese deve combinare le aspirazioni europee con una più stretta collaborazione con le regioni euroasiatiche.
×

Iscriviti alla newsletter