Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Lo “schifo” e l’occasione di rinascita

“Lentamente muore chi non capovolge il tavolo”, scrive Pablo Neruda. Perché avvinghiato a consuetudini e status quo, sordo a innovazioni e sperimentazioni, affezionato a una coperta di Linus putrida e che non pone quesiti scomodi. Come osservato dal costituzionalista Michele Ainis in un fondo sul Corriere della Sera, “per ricucire il nostro tessuto connettivo serve un´opera di pacificazione nazionale, ma è un´impresa impossibile se non vengono al più presto riattivati i canali di comunicazione tra società politica e società civile”. Per questo la doppia crisi attualmente in atto, esistenziale dei contenitori politici e quella delle infrastrutture economiche del paese e del continente, possono rappresentare l´occasione di rinascita: perseguado il reincanto la politica, facendola grande e allontanandola da una visione di emergenza, nella consapevolezza che i conflitti sono di fatto un’occasione di arricchimento se realizzati in maniera costruttiva e non per sollevare polveroni al fine di “distrarre” da altre esigenze.
 
Serve una sfida dunque, come quella di cui parla ad esempio il ministro Francesco Profumo quando a proposito di Smart City, usa non a caso la locuzione “sfida culturale da cui nascerà una società nuova”. É la stretta interconnessione tra società, cultura e politica (e solo quella) che potrà consegnare al paese il pass per la terza Repubblica, di cui da troppi anni ormai si invoca l´inizio, pur non avendone chiari i contorni. Serve uno scatto di reni da parte di tutte le componenti: una classe dirigente all´altezza, non aureferenziale, capace di rinnovarsi senza populismi di sorta; una spinta più coraggiosa da parte delle élite, ma non intese come autocelebrazione di idee o proposte, bensì come servizio da rendere alla collettività; e una maggiore maturazione della società civile, senza incorrere nell´errore di delegare a priori la gestione della cosa pubblica per poi un attimo dopo dolersene, ma partecipazione attiva e qualitativa. Nella consapevolezza che, per proseguire il ragionamento di Ainis, un processo democratico inceppato “diventa un gioco a somma zero: ci rimettono tutti i giocatori”.
 
Contrariamente si correrebbe il rischio di rimanere imprigionati in quello “schifo”. Dove quel termine esprime il dato antropologico di chi non si mette mai in discussione, di chi ha una paura folle di navigare in mare aperto. Di chi teme di perdere rendite di potere decennali, di chi mai si specchia perché poi vedrebbe la realtà dei fatti e dei comportamenti. Schifo è quando si è sordi ai richiami del paese, insensibili alle mille e più riforme che andranno fatte e rifatte. Schifo è l´immobilismo conservatore di chi non cambia pelle, non si evolve. E resta piccolo piccolo in un paese che invece avrebbe bisogno di giganti.
 
Twitter@FDePalo
×

Iscriviti alla newsletter