Ci eravamo lasciati con Tim Berners Lee e il compleanno del suo world wide web a Happy birthday web, lo scorso 14 novembre.
Oggi gli organizzatori dell´evento, Asset-camera e Tecno-polo con Riccardo Luna come curatore, hanno nuovamente chiamato a raccolta tutti gli appassionati del favoloso mondo di internet a World Wide Rome (Acquario romano, per tutta la giornata).
Questa volta al centro ci sono loro, i makers della nuova rivoluzione industriale.
Massimo Banzi e tutti gli altri che con un´idea stanno cambiando il mondo.
Ad introdurli sarà Chris Anderson, editor-in-chief di Wired che con il suo best-seller The long tail ha raccontato i nuovi modi di fare business in rete e soprattutto una nuova era per l´imprenditorialità che inizia tutta con una stampante. E questa sarebbe una nuova idea? Sì, perché la stampante è 3D, ovvero una macchina in grado di produrre qualunque oggetto così come in casa possiamo stampare qualunque documento. Grazie al maker-bot, inventato a New York da Bre Prettis, si è dato avvio a una nuova artigianalità 2.0 in cui si può progettare, ideare e infine produrre un oggetto a costi abbordabili anche per imprese a conduzione singola.
Anche in Italia sta prendendo piede questo fenomeno. Massimo Banzi, oggi relatore all´evento romano, è il fondatore di Arduino, il microprocessore open-source che ha cambiato il concetto di design rendendolo “interattivo”. Sulla situazione in Italia, il barbuto ingegnere invita a cambiare filosofia: “L’Italia è fatta di piccola aziende per cui è molto difficile affermarsi sia in campo software che hardware. La soluzione è una: abbracciare le risorse open source in modo sano. Bisogna superare la tipica fase del furbo italiano. Quello che prende un’idea open, la copia e poi se la ride. Condividere non è da stupidi”. La filosofia dei makers in fondo è questa: “se non lo puoi aprire, non è tuo”.
