“Se vogliamo mantenere i nostri impegni a livello internazionale, dobbiamo incidere su quello che è l´organico”. Non ha dubbi il generale Dino Tricarico, ex capo di stato maggiore dell´areonautica, sull´ipotesi di ridurre di 43mila unità il personale delle Forze armate, nell´ambito del più ampio progetto di ristrutturazione della difesa prefigurato dal ministro Giampaolo Di Paola.
Potrebbe sembrare l´opposto ma secondo Tricarico, una diminuzione del numero di militari non aumenta il fattore di rischio dei nostri presidi in aree difficili, anzi tutt´altro: “Il pericolo ci sarà, se non avviene quest´opera di snellimento, perché quote di budget continuano a coprire insostenibili spese del personale invece che servire all´addestramento e all´equipaggiamento dei nostri uomini all´estero”.
Sul problema di impatto sociale che 43mila esuberi possono provocare, il generale è ottimista: “E´ difficile ma il governo potrebbe tentare una vasta operazione di ricollocamento delle Forze armate. Ci sono numerose prospettive, dalla task force sempre più attiva contro le evasioni fiscali dell´Agenzia delle entrate, alla protezione civile, ai vigili del fuoco. Sarebbe anche una grande opportunità per chi riceve questo personale perché è molto qualificato e con riferimenti morali ben precisi”.
La riforma della difesa è comunque necessaria, nell´opinione di Tricarico: “Una generale revisione del settore è nei piani del ministro Di Paola che è la persona migliore per individuare i provvedimenti più appropriati da e nel sostenerli nella loro applicazione”.
