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Salvaiciclisti, il 28 aprile a Roma “per cambiare strada”

Si svolgerà il 28 aprile a Roma, a partire dalle 15 e in contemporanea con Londra, la manifestazione nazionale Salvaiciclisti, che aderisce alla campagna internazionale Cities for Fit Cycling lanciata dal Times di Londra in seguito a un grave incidente stradale che ha coinvolto una giornalista del quotidiano britannico mentre stava andando in redazione in bicicletta. In Italia la campagna è stata ripresa da 34 cicloblogger che hanno trasformato Salvaiciclisti, via social media, in un`iniziativa virale, a cui hanno aderito finora migliaia di cittadini, tanti personaggi del mondo della cultura e dello spettacolo, da Jovanotti a Margherita Hack, e anche diversi sindaci di piccoli centri e grandi città nonché diverse amministrazioni provinciali, come quella di Roma.
 
L`appuntamento è ai Fori Imperiali e, tra le richieste di ´Salvaiciclisti´ in Italia, c´è proprio quella di liberare i Fori dal traffico ciclopedonalizzando quella che è una delle aree archeologiche più importanti del mondo. L´appello è a recarsi ai Fori “in bicicletta, a piedi, coi pattini o col monopattino, col trasporto pubblico, con lo skateboard, sui trampoli, col passeggino o il risciò. Venite col veicolo che volete, basta che non sia a motore. Ma partecipate in tanti. Per cambiare strada c`è bisogno di tutti”.
 
Nel 2010 in Italia sono morti in incidenti stradali investiti da un veicolo a motore 614 pedoni e 263 ciclisti. Negli ultimi 10 anni, sono stati ben 2.556 i ciclisti che hanno perso la vita sulle nostre strade. Pedoni e ciclisti, insieme, rappresentano un quarto del totale delle vittime della strada. C`è un morto ogni 109 incidenti stradali che coinvolgono veicoli a motore. E c`è invece un morto ogni 59 incidenti tra una bicicletta e un veicolo a motore. Le grandi aree metropolitane rappresentano una quota elevata dell`incidentalità nel suo complesso: Roma con l´8,7%, Milano con il 5,7%, Genova con il 2,3% e Torino con l´1,8% sono le più pericolose.
 
´Salvaiciclisti´ chiede, tra l´altro, che venga eseguita una indagine nazionale sulla ciclabilità, la nomina di commissari urbani per realizzare interventi utili alla mobilità dolce, una migliore formazione alla guida per tutti gli utenti della strada, fondi per le infrastrutture, l`obbligo di vincolare il 2% delle risorse destinate alla rete stradale a interventi per favorire la ciclabilità. Inoltre si sollecita l`approvazione di norme che rendano più sicuri gli incroci e la circolazione dei mezzi pesanti che si muovono in città. In cima a tutto, c`è la moderazione della velocità: 30 km/h deve essere il limite nelle aree residenziali sprovviste di piste ciclabili.
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