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Ma i terremoti si possono prevedere?

“Lo stato attuale delle conoscenze non consente di stabilire quante scosse e di quale intensità potranno ancora interessare la stessa area”. Lo ha precisato la Protezione civile dopo le notizie riguardanti la previsione di ulteriori scosse di terremoto in Emilia, considerate “prive di ogni fondamento”.
“Si rammenta – hanno spiegato dalla Protezione civile – che forti terremoti sono comunemente accompagnati da altre scosse, ma ogni previsione che indichi con precisione data, ora e luogo, nonché magnitudo di futuri eventi è priva di ogni fondamento”.
 
Ieri Beppe Grillo aveva postato sul suo blog un commento in cui spiegava che “è inammissibile morire di terremoto”, aggiungendo anche il link ad una intervista a Giampaolo Giuliani, il sedicente esperto che assicura di poter prevedere le scosse. Giuliani era stato al centro delle cronache ai tempi del terremoto all´Aquila, durante i mesi dello sciame che precedette la scossa del 6 aprile 2009 il ricercatore ´fai da te´ aveva più volte lanciato allarmi, salvo poi dire che il pericolo era passato in una intervista a fine marzo, quindi era tornato a dare l´allerta per un possibile terremoto, ma una settimana prima del vero sisma e a Sulmona e non a l´Aquila. Quindi, la notte del 6 aprile aveva dato un ulteriore allarme.
 
Nell´intervista a Grillo, Giuliani se la prende con “quelli che si dichiarano esperti” e afferma che è “un falso” che l´Emilia sia una zona a bassa sismicità”. In realtà, le carte sismiche che lo stesso Giuliani pubblica sul sito della sua fondazione definiscano la zona del terremoto proprio a bassa sismicità. Non solo, ma Giuliani nell´intervista afferma che “dalla settimana scorsa c´erano segni che si sarebbe verificato un forte terremoto oggi, almeno a saper leggere i sismografi”. Anche in questo caso, le parole di Giuliani non corrispondono a quanto lui stesso ha scritto sul sito della sua fondazione: in un comunicato del 24 maggio, dopo una scossa di magnitudo 4.3 a Finale Emilia, Giuliani scriveva che “l´evento sismico impone di prestare ancora la massima attenzione da parte della popolazione locale.
Approfittiamo dell´occasione per ricordare a tutti i cittadini di tutto il territorio nazionale l´estrema importanza di mantenere sempre la massima attenzione. Il terremoto dell´Emilia Romagna è la dimostrazione che forti eventi possono verificarsi anche in zone considerate non ad elevato rischio sismico”. Insomma, un generico appello a “fare attenzione”, ma certo non l´indicazione di un terremoto “oggi”.
 
Ieri il ministro dell´ambiente Corrado Clini ieri si era espresso sulla necessità di aggiornare le mappe: “Occorre aggiornare la mappa del rischio sismico e le norme per costruire in sicurezza in quelle aree”.
Secondo il sismologo Gianluca Valensise, “sia la magnitudo massima attesa sia i livelli di scuotimento previsti sono risultati del tutto compatibili con quelli dei terremoti che si sono effettivamente verificati. Il vero problema dell´attuale normativa sismica – ha rilevato Valensise – è che è stata elaborata solo fra il 2004 e il 2006 e di conseguenza la gran parte degli edifici e dei capannoni industriali non ha avuto tempo e modo di recepirla”.
 
Nuove scosse in arrivo?
Il capo della protezione civile Franco Gabrielli, nel corso del summit sull´emergenza sisma appena conclusosi nel centro provinciale della protezione civile di Modena, a Marzaglia, ha precisato: la violenta scossa di ieri in Emilia “non è stata una scossa di assestamento, ma un nuovo terremoto”, indipendente cioè da quello altrettanto violento che si è verificato il 20 maggio sempre in Emilia. “Dobbiamo riazzerare le lancette”, ha aggiunto Gabrielli, rimarcando che la priorità al momento è “il soccorso ai dispersi”.
Gli esperti parlano di sciame sismico che non si fermerà presto. Secondo Walter Marzocchi, sismologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, il terremoto di martedì 29 “con ogni probabilità ha innescato una faglia diversa, limitrofa a quella del 20 maggio”. “Nell’immediato non possiamo averne la certezza – ammette Marzocchi – ma è molto probabile, anche perché esiste una ´rete´ di faglie, diverse e non isolate”.

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