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Soluzioni tecnologiche. Oltre l’elettrico

Nella Comunicazione della Commissione europea “Strategia europea per i veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico” (COM 2010/186 del 28 aprile 2010) viene delineata una metodologia diretta a favorire lo sviluppo e la diffusione di veicoli poco inquinanti ed efficienti sul piano energetico, “veicoli verdi”. La Commissione europea individua due indirizzi che devono essere seguiti simultaneamente, ovvero la promozione di veicoli puliti ed efficienti sul piano energetico basati sull’evoluzione dei motori a combustione interna di tipo convenzionale (motori benzina e diesel ad alta efficienza) e il supporto alla diffusione di tecnologie alternative e innovative in veicoli a bassissimo consumo di carbonio.
 
Fiat condivide appieno questo approccio che di fatto consiste nel dire che non esiste un’unica soluzione per la mobilità sostenibile, e che sono tanti i contributi possibili al suo sviluppo. La loro efficacia dipende poi dal contesto in cui queste diverse soluzioni sono inserite e dalla capacità di essere accettate da un mercato che al momento appare molto condizionato da motivazioni di sostenibilità economica, più che ambientale. Nel dettaglio, l’approccio Fiat per una mobilità sostenibile, che per noi vuol dire accessibile e diffusa, poggia su tre pilastri portanti: il miglioramento dell’efficienza dei motori convenzionali, lo sviluppo di combustibili e trazioni alternativi e il coinvolgimento del cliente come parte attiva nell’abbattimento delle emissioni durante la guida.
 
Fiat orienta la propria ricerca verso tecnologie innovative per il miglioramento delle prestazioni e la contemporanea riduzione delle emissioni. Tra i propulsori in gamma spiccano i nuovi motori bicilindrici: lo 0,9 TwinAir turbo da 85 CV, che è stato premiato come “International engine of the year 2011”, e lo 0,9 TwinAir aspirato da 65 CV, entrambi dotati di sistema start&stop di serie.
I nuovi motori “TwinAir”, che impiegano la tecnologia MultiAir, assicurano significative riduzioni nelle emissioni di CO2 rispetto a motori di pari prestazioni. Ad esempio, Fiat 500 “TwinAir” da 85 CV vanta in Europa il miglior livello di CO2 per un propulsore a benzina migliorando le prestazioni e la piacevolezza di guida e riducendo le emissioni di CO2 del 30% rispetto all’1,4 16v.
 
Sul fronte dei combustibili alternativi Fiat è da oltre quindici anni leader europeo nelle vetture a metano (o gas naturale compresso − Cng). La propulsione a metano rappresenta la scelta tecnologica più efficace e disponibile nell’immediato per risolvere i problemi di inquinamento delle aree urbane e per la riduzione delle emissioni di CO2. Tale scelta si rivela vincente nell’attuale contesto economico, garantendo al cliente un vantaggio nei costi di esercizio rispetto ai carburanti tradizionali, che favorisce un’ampia diffusione dei veicoli a metano, con indubbi benefici ambientali. Il metano infatti, oltre a garantire minime emissioni nocive, ha un elevato potenziale come fonte rinnovabile, attraverso il biometano.
 
Il biometano (prodotto a partire da varie tipologie di biomasse) è una prospettiva interessante per la mobilità sostenibile già nel breve-medio termine. In una valutazione well-to-wheel (dal pozzo alla ruota) infatti, un veicolo alimentato a biometano avrebbe emissioni di CO2 paragonabili a quelle di un veicolo elettrico alimentato con fonti rinnovabili. Tutti i motori Fiat a metano sono compatibili fin da subito con il biometano. Fiat è il costruttore che propone, nella sua linea ecologica Natural power, la più ampia gamma di veicoli a doppia alimentazione (benzina-metano), che risponde alle esigenze di diverse tipologie di clienti, comprese quelle del settore professionale, e in cui a breve si inserirà la nuova Panda bifuel metano-benzina, con motore TwinAir turbo natural power da 80 CV.
 
È evidente che la diffusione del metano oggi (e del biometano domani) come carburante non può prescindere da un sempre maggior sviluppo della rete di rifornimento ad oggi ancora insufficiente, per quanto cresciuta negli ultimi anni.
Ulteriore esempio di soluzione concreta ed accessibile per la mobilità sostenibile è “eco:Drive”, software innovativo lanciato nel 2009 da Fiat che, attraverso il dispositivo Blue&Me™, consente ai guidatori di analizzare il proprio stile di guida e ricevere utili consigli per ridurre i consumi di carburante e le emissioni di CO2. “eco:Drive” dimostra come l’impegno di un gran numero di persone valorizzi anche i contributi individuali, piccoli o grandi che siano. Basti pensare che ad oggi i circa 82mila utenti di “eco:Drive” hanno fatto risparmiare un totale di 4.600 tonnellate di CO2 migliorando l’efficienza del proprio stile di guida.
 
Parlando di emissioni di CO2, l’Unione europea ha definito obiettivi molto stringenti che prevedono per le nuove autovetture un limite medio di 130 gCO2/km da raggiungere gradualmente nel periodo 2012-2015, ed un limite medio di 95 gCO2/km da raggiungere entro il 2020.
Lo scenario che si prospetta richiede quindi pesanti interventi sia nel campo dei propulsori convenzionali ottimizzati, che continueranno a dominare oltre il 90% del mercato fino al 2020-2030, sia nel campo delle tecnologie alternative. Condividendo questo approccio, Fiat ha creduto ed investito nello sviluppo di propulsori convenzionali e tecnologie alternative, e grazie a questo, raccoglie risultati importanti. Tra i venti marchi automobilistici più venduti in Europa, Fiat è il brand che ha registrato il valore medio più basso di emissioni di CO2 sulle proprie autovetture vendute nel 2011: 118,2 g/km (-4,9 g/km rispetto al 2010, fonte Jato).
 
Fiat investe in impegno e risorse per ridurre continuamente l’impatto ambientale dei propri prodotti cercando sempre di non dimenticare che il presupposto fondamentale per riuscirci è quello di fornire soluzioni concrete, economicamente e tecnologicamente accessibili e disponibili fin da subito al più vasto pubblico possibile.
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