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Grazie a Dio, c’è un giudice a Berlino

Sì, c’è un giudice a Berlino. E’ la Corte costituzionale che, chiamata a decidere sul Fondo Salva Stati (ESM) e sul Fiscal compact, ha annunciato la decisione per il prossimo 12 settembre.
 
Si tratta di una decisione che, aumentando l’instabilità dei mercati, è stata duramente criticata sulla stampa. I giudici tedeschi, con le loro toghe rosse, sono stati presentati come esponenti di un mondo fuori dal tempo. La dittatura dei mercati non tollera, come tutte le dittature, il dissenso…
I giudici tedeschi sono gli unici ad aver avuto il coraggio e la forza di opporsi alla pretesa dei mercati di governare l’Eurozona. La Corte costituzionale ha rivendicato il primato del Diritto.
 
“I limiti dell’integrazione europea – ha, infatti,spiegato in una intervista a Die Welt Hans Jürgen Papier, presidente della Corte Costituzionale tedesca dall’aprile 2002 al marzo 2010- si trovano nel rispetto dell’ordine democratico della legge fondamentale (tedescandr) … La richiesta di più Europa suona bene. Se però si superano i limiti, vengono sacrificati i valori fondamentali della Costituzione”.
Non si tratta di arrestare il cammino verso l’Europa unita. Ma dicontinuarlo nel rispetto dei principi fondamentali dello stato democratico, basato sulla sovranità popolare e la centralità del parlamento. Il mugnaio prussiano aveva ragione: (almeno) a Berlino c’è un giudice.
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