Quanto devono ancora peggiorare le condizioni prima che la Federal Reserve e la Banca centrale europea prendano nuove misure per supportare la crescita economica? È la domanda che si pone il New York Times nel suo editoriale di oggi “The Mañana Bankers”, all’indomani delle parole di Mario Draghi e del tanto consiglio direttivo della Bce.
Il quotidiano Usa critica la decisione della Fed di mercoledì e quella della Bce di ieri di optare per lo status quo e di non intraprendere per ora nuove misure anti-crisi.
Draghi, ricorda il quotidiano, ha sottolineato ieri nella conferenza stampa che la Bce potrebbe decidere eventuali nuovi acquisti calmieranti di titoli di Stato “solo se ci saranno le condizioni che abbiamo indicato” e con il suo generico riferimento a possibili interventi e non indicando come e quando ha trasmesso dubbio invece che sicurezza.
Visto che la crisi dell’Euro non si attenua ma anzi peggiora ed essa “è la più grande minaccia per l’economica degli Stati Uniti – si chiede il NYT – “Bernanke e Draghi cosa stanno aspettando?”
Sicuramente, si legge ancora nell’editoriale, hanno ragione a pensare che la ripresa completa richieda anche l’azione dei singoli governi ma sarebbe meglio se la politica monetaria fosse combinata alla politica fiscale e a riforme strutturali. “I banchieri centrali – conclude il pezzo – hanno l’autonomia per agire e gli strumenti per aiutare la ripresa. Il tempo per usarli è già passato”.
f.a.
