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Il punto sull’Ilva di Taranto

Nuova giornata importante per l’Ilva di Taranto, l´azienda colpita da un sequestro giudiziario per il presunto reato di disastro ambientale. Oggi a Bari il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, incontrando l´azienda e le istituzioni locali, ha annunciato che al Consiglio dei Ministri di domani il governo adotterà “un provvedimento d´urgenza” per velocizzare le procedure di attuazione degli interventi per la bonifica e la tutela ambientale dell´impianto di Taranto previsti dal protocollo d´intesa del 26 luglio: “Valuteremo se sarà un decreto legge o un´ordinanza di Protezione civile”, ha spiegato Clini, per il quale quello con l´azienda è stato “un incontro molto positivo”.
Lunedì, ha anche anticipato Clini, partirà e si mettera a lavoro il tavolo tecnico sull´Ilva, dove siederanno il ministero dell´Ambiente, il ministero dello Sviluppo economico, la Regione Puglia e l´azienda Ilva, per trovare, in tempi brevi, soluzioni condivise riguardo allo stabilimento di Taranto.
 
La manifestazione programmata per questa mattina dai sindacati a Taranto è stata interrotta da alcuni gruppi appartenenti ai Cobas e ai centri sociali che hanno dato vita ad una protesta, costringendo gli organizzatori a interrompere la manifestazione.
 
La protesta
I contestatori, a bordo di un Ape-car, hanno adoperato un impianto audio per prendere le distanze dai sindacati, accusandoli di essere troppo vicini all´Ilva e di difendere l´azienda più che la salute dei cittadini e dei lavoratori. Gli interventi dei leader sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, sono stati interrotti dai cori di protesta. In piazza sono stati accesi anche alcuni fumogeni. A caldo Susanna Camusso scendendo anticipatamente dal palco ha commentato: “È stata rubata la piazza ai lavoratori”.
A Taranto oggi è previsto anche uno sciopero di otto ore. La grande manifestazione sindacale a sostegno dei lavoratori dell´Ilva e delle loro famiglie doveva concludersi con un comizio dal palco allestito nel centro della città, in piazza della Vittoria che a causa dell’incursione dei contestatori si è svuotata. Alla manifestazione partecipavano anche i segretari nazionali di Fiom, Fim e Uilm Maurizio Landini, Franco Bentivogli e Rocco Palombella e lavoratori dello stabilimento di Genova e Piombino.Presente anche l´Ugl.
Due i cortei che, a partire dalle 9, dovevano raggiungere il centro cittadino: uno dal ponte di pietra, nella Città vecchia, raccogliendo i lavoratori provenienti dal siderurgico; l´altro da via Di Palma, nei pressi dell´Arsenale della Marina, raccogliendo i lavoratori dell´indotto.
 
Vertice a Bari tra Clini e istituzioni locali, azienda e sindacati
Sempre oggi, alla vigilia della decisione del Tribunale del Riesame di Taranto sul dissequestro dell´Ilva, attesa per domani, il ministro dell´Ambiente Corrado Clini sarà a Bari per un vertice sulla situazione con le istituzioni locali, l´azienda e i sindacati. Oggi il ministro vedrà il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, il sindaco e il presidente della Provincia di Taranto “per dare attuazione al protocollo d´intesa sottoscritto il 26 luglio” per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto. Poi ci sarà un incontro con i rappresentanti dell´azienda, mentre nel pomeriggio è previsto un tavolo con le organizzazioni sindacali e Confindustria.
 
Ieri, nel corso della sua informativa alla Camera, Clini ha spiegato che gli “impatti ambientali” della produzione Ilva a Taranto “sono evidenti” ma gli impianti all´epoca dell´insorgere delle patologie tumorali aumentate in quella zona “erano a norma” e oggi “è una relazione ancora aperta” da accertare quella del “rapporto di causa effetto” fra danni ambientali, rischi per la salute umana e aumento delle patologie tumorali.
Clini ha riconosciuto la validità e la fondatezza della preoccupazione per i risultati delle indagini e degli studi richiesti anche dalla magistratura che attestano “evidenti eccessi di mortalità” e “aumento di patologie tumorali” che “fanno riferimento presumibilmente a contaminazioni ambientali” a causa di impianti che però “a quel tempo operavano nel rispetto delle leggi”. Dando atto all´Ilva che “lo stabilimento è stato progressivamente autorizzato nelle sue diverse fasi anche di aggiornamento tecnologico, produttivo, secondo le leggi vigenti” e ha “aggiornato tecnologie e sistemi produttivi via via delle richieste in continuo aggiornamento previste da leggi regionali, nazionali e da prescrizioni locali”, con “drastico abbattimento” delle emissioni nocive.
Quanto alla “situazione molto delicata” di Taranto, “il legame fra rischi ambientali e danno alla salute in presenza dell´aumento accertato di tasso tumori richiede maggiori ricerche e accertamenti”, poiché “i tumori sono patologie che hanno decorso di lungo tempo” e “i rischi ambientali sono quelli dei decenni passati” mentre è “più complesso definire rapporti di causa-effetto con la situazione attuale degli impianti” che rappresenta dunque “una relazione aperta: si tratta di capire se tuttora impianti attuali costituiscono elemento di rischio”.
 
Manifestazione di solidarietà a Genova
Grande partecipazione a Genova alla manifestazione organizzata dagli operai dell´Ilva di Cornigliano per protestare contro la paventata chiusura dello stabilimento di Taranto che avrebbe gravi ricadute anche sugli altri siti produttivi del gruppo. In piazza sono scese almeno duemila persone tra dipendenti diretti dell´azienda e lavoratori dell´indotto.
Al corteo hanno preso parte anche delegazioni di lavoratori degli stabilimenti Ilva di Novi Ligure e Racconigi e di altre aziende genovesi come Ansaldo, Elsag e Fincantieri.
 
La veglia di preghiera a Taranto
Ieri sera a Taranto si è svolta una veglia di preghiera voluta dall´arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro perché “il problema dell´Ilva – ha detto l´arcivescovo richiamando le parole espresse dal Papa Benedetto XVI all´Angelus di domenica scorsa – è un problema di tutti”.
 
f.a.
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