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Ecco il programma di Renzi. Tra Berlusconi e Veltroni

Parole d’ordine di stampo berlusconiano, slogan paraveltroniani, tesi securitarie e una spruzzata ovvia di idee da sinistra progressista. E’ un programma eclettico quello che ha presentato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, che sfida Pier Luigi Bersani alle primarie del Partito democratico.
 
Un programma che si incastona perfettamente nella figura di Renzi descritta a Formiche.net da Claudio Cerasa del Foglio, esperto del Pd e curatore del blog Cerazade: Renzi si candida, come il primo Berlusconi nel centrodestra, a federare le anime del centrosinistra.
Ecco quindi che è comprensibile per chi come Renzi auspica apertamente un appoggio degli (ex) elettori di Forza Italia e del Pdl leggere che l’anti Bersani invoca, berlusconianamente “un fisco dalla parte di chi lavora e intraprende” e “uno Stato semplice dalla parte dei cittadini”.
 
Non mancano slogan di stile veltroniano come “ritrovare la democrazia” e “l’Europa dal basso”: slogan utili in ogni latitudine e per tutti i leader politici. Più identitario, invece, per non dire quasi moderato-destrorso, “la garanzia della sicurezza”.
Comunque, per evitare equivoci sul bacino di utenza elettorale, ecco un rassicurante “il welfare come investimento sulle persone”. Un obbligato omaggio a linguaggi de sinistra.
 
Ecco in sintesi il programma
Il primo chiarimento del programma è che esso non è un programma ma una “bozza” che è stata messa online per essere aperta alla discussione.
Le parole chiave della sua sfida, lanciate anche su Twitter, sono tre: “Europa, merito e futuro”, declinate in dodici punti. Sull’Europa, viene spiegato, ci saranno due linee strategiche: la prima legata all´emergenza finanziaria; la seconda alla ripresa del processo d´integrazione su basi più solide.
Sul lavoro, “il problema della precarietà non è collegato all´articolo 18. Noi vogliamo poche norme, 50-60, semplici, traducibili in inglese”. In questo senso la “foto del Palazzaccio è ancor più grigia della foto di Vasto e deve essere rapidamente messa in un cassetto”, ha detto oggi il sindaco di Firenze a Verona.
 
In materia fiscale, Renzi ha spiegato che “non dobbiamo aumentare le tasse a chi le paga ma farle pagare a chi non le sta pagando. Bisogna tentare di aggredire i 120 miliardi dell´evasione e utilizzare i fondi recuperati per diminuire le tasse”. Per rilanciare il Paese, occorre ridurre il debito attraverso un serio programma di dismissioni del patrimonio pubblico.
E poi è “il tempo per fare il federalismo”. In materia di immigrazione, per Renzi “vale il principio dello Ius soli e non solo per Mario Balotelli”.
Il neo candidato alle primarie si espone nella bozza anche a temi sensibili come la fecondazione assistita (adeguamento della legislazione corrente alla giurisprudenza europea ed italiana. Costituzione di una apposita autorità sul modello della Human Fertilisation and Embryology Authority) e sulle coppie omossessuali (Creazione di un istituto che riconosca giuridicamente il legame d´amore ed il progetto di vita delle coppie dello stesso sesso garantendo da questo impegno pubblico diritti e doveri assimilabili a quelli discendenti da matrimonio).
 
Per quanto riguarda il welfare che deve essere “locale”, propone, tra l’altro, di dare al 40% dei bambini sotto i tre anni un posto in asilo pubblico entro il 2018 mentre, assicura, la riforma previdenziale introdotta da Elsa Fornero non verrà messa in discussione anche se il problema degli esodati dovrà trovare immediata soluzione.
Nell’ultimo punto, “la proposta più importante” si legge nel sito, Renzi “apre” il programma alle critiche e, soprattutto, ai suggerimenti di tutti per un mese perché, dice, “non ha senso che una o più teste pretendano di stilare un programma per il futuro dell´Italia”. La nuova versione condivisa sarà poi presentata alla Stazione Leopolda di Firenze, due settimane prima del voto delle primarie.
 
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