Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

E adesso anche Berlino trema per Bae/Eads

Il premier britannico David Cameron ha parlato ai leader francese e tedesco sulla proposta di merger tra Bae e Eads tra segnali crescenti di preoccupazione politica sull’accordo da parte di Berlino.
 
Con il merger proposto che scuote l’agenda politica europea, il ministro dell’Economia tedesco ha avvisato che ogni garanzia per la protezione di lavoro e stabilimenti non sarebbe legalmente applicabile in caso di violazione e che la proporzione nel nuovo gruppo si avvicinerà più al 70% per Eads e al 30% per Bae, e non rispettivamente al 60% e al 30% come era stato proposto.
 
Di sicuro la perdita di lavoro è uno dei timori più grandi per Berlino, che si trova con le prossime elezioni nazionali tra un anno.
 
Il passo dell’attività diplomatica sta aumentando attorno al deal, con i ministri della Difesa dei tre Paesi che si riuniranno questa settimana a Cipro durante un meeting europeo. ´´Una prima discussione a tre sul dossier Eads/Bae, a livello di ministri della Difesa, si terrà mercoledì o giovedì a Cipro”, ha infatti spiegato un funzionario del ministero francese all AFP.
 
David Cameron si è confrontato venerdì notte con il leader tedesco, Angela Merkel, e ieri con il presidente francese, François Hollande, per studiare le posizioni dei due Paesi e per esprimere quella della Gran Bretagna a riguardo. In queste conversazioni telefoniche, Cameron si è concentrato sulla governance del nuovo gruppo, sulla sua sede, sulle questioni di sicurezza nazionale e sui rapporti con gli Usa. Il premier inglese, si legge sul Financial Times, vedrà domani il presidente statunitense, Barack Obama, ma è improbabile che affrontino l’argomento.
 
D’altra parte Downing Street sembra essere tranquilla sulla possibilità che le società chiedano un’estensione del termine per l’offerta, il 10 ottobre, a causa della difficoltà nelle trattative.
 
L´Inghilterra è ottimista sul merger, ma una commissione parlamentare di studio sta affrontando la proposta di fusione e le sue conseguenze sull’economia inglese. Il governo francese ha invece evitato di prendere una posizione pubblica finora, sostenendo di aver avviato delle consultazioni preventive sia a livello nazionale che con Berlino e Londra.
×

Iscriviti alla newsletter