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Attacco a Bengasi, l’ombra di Al Qaeda

Quella che sembrava la reazione violenta a un film anti-islam, ora assume altri colori, se possibile, ancora più inquietanti. Ci sarebbe infatti la firma di Al Qaeda sull´attacco al consolato americano a Bengasi. Secondo un testimone citato dal Washington Post, l´assalto alla sede diplomatica avrebbe avuto luogo dopo che un gruppo di militanti si sarebbe unito ai manifestanti che protestavano contro il film di Sam Bacile “Innocence of Muslims”. Le autorità di Washington hanno parlato di “un´operazione pianificata” e anche Tripoli ha puntato il dito sulla rete terroristica. Intanto, gli Stati Uniti hanno aperto un´inchiesta per fare luce sugli incidenti.
 
Almeno un´ora prima dell´assalto al consolato, una colonna di auto è stata vista avvicinarsi alla sede diplomatica Usa. A bordo, secondo un testimone citato dal Washington Post, ci sarebbero stati almeno 50 militanti pesantemente armati. “Siamo musulmani e difendiamo il profeta. Difendiamo l´Islam”, avrebbero detto nel momento in cui si sono uniti ai manifestanti.
Al momento, comunque, nessuna ipotesi viene scartata. Cia ed Fbi stanno indagando sulle circostanze dell´attacco: le proteste contro il film potrebbero essere state strumentalizzate per portare a compimento un´operazione pianificata da tempo. Alcuni responsabili americani hanno parlato di “un attacco complesso”, senza indicarne i responsabili. Altri hanno intravisto il segno di al Qaeda o di sostenitori e nostalgici dell´ex regime di Muammar Gheddafi.
 
Sotto osservazione sarebbero le recenti attività di Al Qaeda nel Maghreb islamico. L´assalto, ma al momento è solo un´ipotesi, sarebbe stato deciso per vendicare l´uccisione del libico Abu Abu Yahya al Libi, numero due della rete terroristica.
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