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Economia quantitativa nell’intelligence dei Servizi segreti

Il deterioramento, improvviso e violento, deIla situazione nell’area dell’Euro spinge l’Europa (ed il mondo intero) a riflettere su soluzioni che abbiano implicazioni strutturali, più che congiunturali. La continua crescita del debito pubblico, ad esempio, inducendo una sempre minore solvibilità del Paese debitore (ed un conseguente timore del creditore di non essere rimborsato), pone a rischio la sicurezza economica e finanziaria nazionale sia del debitore sia del creditore.
 
L’allarme, particolarmente fondato visto il peggioramento macro e microeconomico negli ultimi anni fino alle ripercussioni sociali in Grecia, Spagna ed Italia, ha indotto i Paesi dell’Unione Europea ad intraprendere decisioni fondamentali come l’accordo recente sul Fiscal Compact, i cui contenuti saranno presto inseriti nelle rispettive Costituzioni dei Paesi firmatari. La decisa pericolosità della situazione spinge i Governi verso politiche di economicità nelle decisioni di spesa, ma anche di efficienza ed efficacia relativamente ai costi necessari da sostenere, contrastando (se non annullando) ogni spreco e ridondanza.
 
In questo clima di parsimonia ed attenzione, una delle funzioni vitali della politica di sicurezza nazionale è l’intelligence dei Servizi di Informazione per la Sicurezza. Nelle economie e nella finanza, il contributo dell’intelligence è molto complesso, frutto di studi e approfondimenti su “irregolarità in comportamenti apparentemente corretti” che possano alterare le “leggi del mercato”, adulterando l’etica e la moralità complessiva, e creando pericoli (basati per lo più sull’emulazione e sull’impunità) per la sicurezza economica dello Stato. La ricerca informativa dei Servizi di Informazione rende possibile, in tal modo, la ricostruzione di mappe di “zone grigie” del sistema economico-finanziario e di comportamenti dolosi che generano e consolidano tali “aree occulte”. Le “zone grigie” di vulnerabilità per il sistema economico nazionale possono riscontrarsi in tutti i settori (industriali, finanziari, sociali, ambientali, sanitari, e così via).
 
L´articolo completo si può leggere qui.
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