Skip to main content

DISPONIBILI GLI ULTIMI NUMERI DELLE NOSTRE RIVISTE.

 

ultima rivista formiche
ultima rivista airpress

Passioni e segreti di Yoani Sánchez

Quando risponde al suo cellulare “abierto”, quello che tiene riservato ai suoi contatti all’estero, Yoani Sánchez non dice “Aló” ma “Aquí Yoani”. Le comunicazioni telefoniche sono sempre veloci, bisogna sapere concentrare il maggiore numero di informazioni nel minore tempo possibile. Non si sa quando la telefonata può venire interrotta davanti a un rischio di intercettazione, all’irruzione di qualche sconosciuto e lei deve chiudere la telefonata. Nonostante ciò, la sua voce è sempre calma perché Yoani non ha paura del regime dei Castro.
 
Da quando ha deciso di mettere la firma al suo blog “Generación Y”, questa giovane cubana che ha studiato filologia ed è capitata per caso nel mondo del web, combatte con coraggio la censura. Oggi, mentre era a Bayamo per seguire il processo ad Angel Carromero, un politico spagnolo accusato della morte in un incidente d’auto dell’oppositore cubano Paya, Yoani è stata arrestata dalla polizia cubana. Ci sono indiscrezioni su un’accusa di essere reporter illegale del quotidiano spagnolo El País.
 
Nel suo blog, che presto è diventato popolare sia all’interno che fuori dall’isola, Yoani fa un affresco reale, senza filtri, della vita dei cubani. I suoi post hanno creato un’ampia rete di lettori e amici, legati grazie alle email e i commenti. Con questa “letteratura immediata e istantanea”, come definisce Yoani l’arte di scrivere in un blog, racconta la quotidianità del vivere sotto il sistema comunista cubano. Respirando l’aria dell’autoritarismo ogni giorno.
 
Nei racconti spiega cosa sente un cubano nel vedere la faccia del Che Guevara girando per le strade de La Habana vieja sulle magliette dei corpi stranieri, come sono le code per prendere la razione giornaliera di pane. È un ritratto della “Rivoluzione cubana” vista dagli occhi dai giovani cubani che lottano per trovare sapone e latte, che guardano critici il modello ideologico del sistema educativo e i limiti della libertà di stampa.
 
Il nome, “Generación Y”, fa riferimento alla generazione di ragazzi dell’era post-sovietica che portano nomi con la “Y greca”. Sono i “nati nella Cuba degli anni 70 e 80, Chiamati Yanisleidi, Yoandri, Yusimí, Yuniesky, segnati dalle scuole al campo, dalle bambole russe, dalle uscite illegali e dalla frustrazione. Da quella repressione Yoani era riuscita a fuggire. Ha vissuto in Svizzera ma nell’esilio capì che la sua vita “non è da un’altra parte, ma in un’altra Cuba”, come si legge nella prefazione della raccolta dei suoi post “Cuba libre” (Rizzoli, 2009). Yoani non è nata ribelle ma, come aveva detto in una trasmissione via Skype alla Fiera del libro di Torino nel 2009, vuole dare voce alle Cube fuori da Cuba e i tanti cubani isolati dentro Cuba. Una missione che il regime comunista cubano considera altamente ribelle.
 
Per farlo continuare a dare vita al blog, Yoani scrive da collegamenti clandestini e connessioni craccate. A Cuba l’accesso a Internet è proibito ai cubani. È considerato troppo rischioso per l’anima socialista dei cubani. Ma “Generación Y” non è l’unico blog, ce ne sono tanti che raccontano la stessa routine di vita: Ancla Insular, Cuba en Blanco y Negro, Delito Mayor, Desde aquí, El Blog de Dimas, Guayacan Cubano, Habaname, Habanemia, Havanascity e Lunes de post Revolución. Ma quello che ha fatto vincere il Premio Ortega y Gasset de “El Pais” (Spagna) nel 2008 a Yoani è l’identità e l’assenza di ideologia. Yoani racconta, non commenta, e quello che racconta pesa di per sé. Yoani è stata scelta tra i 100 personaggi più influenti nel 2008 e con i suoi post, testimonia quanto sia difficile non silenziare i propri pensieri, le opinioni e le idee, per non essere colpito dal regime.
×

Iscriviti alla newsletter