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Numeri da de profundis. Tutto merito dell’austerità…

Le previsioni economiche d´autunno della Commissione europea, pubblicate oggi a Bruxelles, confermano che sia l´Eurozona che l´Ue a Ventisette sono in recessione nel 2012, con un calo del Pil rispettivamente dello 0,4 e dello 0,3% rispetto al 2011. Secondo la Commissione europea, dopo la contrazione registrata nel secondo trimestre, non vi sarà una ripresa dell´attività economica prima della fine dell´anno. Nel 2013, invece, si prevede una “molto modesta” ripresa che porterà a un aumento del Pil dello 0,1% nell´Eurozona e dello 0,4% nell´Ue, tirato soprattutto dalle esportazioni nette.


 
Secondo le previsioni europee, l´Italia, dopo la “profonda recessione” del 2012, vedrà una “ripresa tiepida” nel 2013-2014 a causa di “incertezza e condizioni creditizie difficili”. In l’Italia, secondo i dati della Commissione, nel 2012 la riduzione del Pil sarà del 2,3%, prevedendo una crescita negativa anche per il 2013, a -0,5%. Le stime per il 2014 sono che il Pil italiano crescerà dello 0,8%, a politiche invariate.
 
Nelle previsioni di primavera diffuse a maggio, la Commissione si attendeva un calo del Pil italiano dell´1,5 per cento quest´anno e un meno 0,3 per cento sul 2013.

 Sempre secondo la Commissione l´Italia subirà ulteriori peggioramenti per quanto riguarda la disoccupazione: dall´8,4 per cento del 2011 quest´anno è prevista in aumento al 10,6 per cento, e poi all´11,5 per cento nel 2013 e all´11,8 per cento nel 2014.
 
Il presidente della Bce, Mario Draghi, non ha esitato a sottolineare che la Germania “è stata a lungo isolata dalle difficoltà presenti nel resto dell´area euro”. Ma “gli ultimi dati evidenziano” che gli sviluppi della crisi “stanno iniziando a colpire anche l´economia tedesca”. I sintomi dell’austerità cominciano quindi a manifestarsi anche sul Paese che l’ha presentata finora come la cura infallibile per la malattia dell’eurozona.
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