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Lo strano cartello (legale) di Google e Facebook in Italia

 

Gli ufficiali della Guardia di Finanza che stanno conducendo gli accertamenti fiscali sui grandi nomi di Internet erano increduli, financo allibiti. Esiste un fil rouge che unisce Facebook e Google. Rivali acerrimi sul duro mercato di Internet (Google+ è la risposta a Facebook e il tentativo di recuperare in tempi stretti fette di mercato nel mondo dei social netto) i genietti di Palo Alto e quelli di Mountain View agli occhi degli accertatori rivelano inaspettate convergenze. Non solo nelle problematiche di natura fiscale, tipiche di quei settori in cui è difficile individuare con esattezza il territorio di produzione del reddito, ma addirittura nei consulenti di fiducia di cui servirsi per far valere le proprie ragioni davanti al fisco italiano.

In meno di dieci giorni è infatti emerso che sia Google sia Facebook sono assistiti dallo studio Baker & McKenzie sul contenzioso tributario. Un fatto che sicuramente ha destato non poca gelosia tra i blasonati signori del foro italiani, cui la scelta di uno studio straniero va giù a fatica. Anche perché Baker & McKenzie segue anche Apple.

Di Apple i giornali italiani e il mondo politico maggiormente sensibile al mondo dei consumatori seguono già da tempo la sfilza di grane con le autorità italiane. E’ per esempio notizia di poche settimane fa una maxi-sanzione per pratiche commerciali scorrette comminata dall’Antitrust presieduta da Giovanni Pitruzzella, mentre il Sole 24 Ore dà ormai per scontato l’allargamento ad Apple anche delle indagini fiscali che stanno investendo l’intero comparto Ict.

E’ possibile che la scelta dello stesso studio sia frutto dei maxi-contratti globali che le sub-holding europee dei colossi informatici, quasi tutte basate in Irlanda, firmano con gli studi legali capaci di fornire standard elevati in tutta la regione. Resta il fatto che in caso di maxi-retate come quella in corso questa strategia di appalti unici mostra la corda. Balza all’occhio, soprattutto, la bassa diversificazione del rischio da parte della Silicon Valley in Italia. Quando diverse società con le stesse problematiche fiscali sono “attenzionate” dai mastini del Fisco, affidarsi – inconsapevolmente? – allo stesso studio legale è un’arma a doppio taglio, secondo alcuni osservatori.

Se va bene a una, va bene a tutte. Ma se va storta a una, va storta a tutte. Chissà se l’ambasciata Usa cui fanno riferimento tutti i colossi californiani sbarcati in Italia non abbia fatto presente il rischio ai manager interessati.

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