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L’editto natalizio del Papa per il Financial Times

Il Papa interviene sul Financial Times con una riflessione sul Natale. Intitolato, con humour molto britannico, “l’editto papale di Ft”, si tratta di una “lezione di Natale in tempo di austerità”. E Benedetto XVI è presentato come vescovo di Roma e autore di “Gesù di Nazareth. I racconti dell’infanzia”.

Partendo dalle parole di Gesù “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”, il Papa riporta il racconto evangelico della nascita del Redentore per commentare: “Se Natale è indubbiamente un tempo di grande gioia, è anche un’occasione per una profonda riflessione, anche un esame di coscienza. Alla fine di un anno che ha rappresentato difficoltà economiche per molti – scrive Benedetto XVI sul quotidiano finanziario della City – cosa possiamo imparare dall’umiltà, dalla povertà, dalla semplicità del presepe?”. Il Vangelo, in questo senso, è fonte di ispirazione per tutti i cristiani, compresi coloro che sono impegnati negli “affari del mondo”, “che siano in Parlamento o alla Borsa”.

Ma i fedeli di Cristo danno a Cesare solo ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio. Perché “dal culto dell’imperatore nell’antica Roma ai regimi totalitari del secolo passato, Cesare ha provato a prendere il posto di Dio” e i cristiani rifiutano i “falsi dei”.

L’articolo del Papa per il Financial Times, precisa la sala stampa vaticana, nasce da una richiesta venuta dalla redazione del Financial Times, che, prendendo spunto dalla pubblicazione dell’ultimo libro del Papa sull`infanzia di Gesù, ha chiesto un suo commento in occasione del Natale. Il Papa aveva risposto anche in passato alla richiesta di intervento alla Bbc, proprio in occasione del Natale alcuni mesi dopo il viaggio nel Regno Unito, e a quella dell’intervista televisiva per il programma “A sua immagine” della Rai in occasione del Venerdì Santo.

“Il Natale – scrive Benedetto XVI sul quotidiano finanziario britannico – può essere il tempo nel quale impariamo a leggere il Vangelo, a conoscere Gesù non soltanto come il Bimbo della mangiatoia, ma come colui nel quale riconosciamo il Dio fatto Uomo. E’ nel Vangelo che i cristiani trovano ispirazione per la vita quotidiana e per il loro coinvolgimento negli affari del mondo – sia che ciò avvenga nel Parlamento o nella Borsa. I cristiani non dovrebbero sfuggire il mondo; al contrario, dovrebbero impegnarsi in esso. Ma il loro coinvolgimento nella politica e nell’economia dovrebbe trascendere ogni forma di ideologia”.

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