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Ecco l´ottimistica finanziaria dell´Ucraina per il 2013

Il parlamento ucraino ha approvato oggi a maggioranza la legge finanziaria per il 2013. Si tratta dell´ultima azione dell´attuale legislatura prima dell´insediamento della nuova assemblea il prossimo 12 dicembre. Il piano, messo a punto dal governo dimissionario di Mykola Azarov, si basa su un aumento di deficit e debito con previsioni di crescita che rischiano di non essere rispettate alla luce di un rallentamento dell’economia più marcato del previsto già nel 2012.

Il governo si basa per il prossimo anno su una crescita del Pil pari al 3,4% e un´inflazione del 4,8%. Mentre il deficit aumenterà del 30% rispetto al target di quest´anno a 50,4 miliardi di grivne arrivando al 3,2% del Pil, le entrate sono previste in calo del 3% a fronte di un calo della spesa dell´1%.   Ma il bilancio 2013 sarà fondato anche su un aumento del debito di un terzo rispetto al 2012, a 129,4 miliardi di grivne, con una crescita del 12,8% di quello estero e del 43,7%, di quello interno.

La bocciatura di Moody´s
L´agenzia Moody´s ha ridotto il rating sul debito ucraino da B2 a B3, citando i suoi dubbi sulla crescita, sulla capacità del governo di attuare riforme e sulla liquidità, alla luce dei pesanti interventi della banca centrale per sostenere la grivna in crisi. E ha avvertito: non è finita qui. Gli analisti di Investment Capital Ukraine tagliano corto. La finanziaria è deludente perché indica che le autorità non riconoscono la minaccia rappresentata dalle attuali condizioni macroeconomiche sul merito di credito sovrano.

Gli economisti della banca d´investimento aggiungono che il Fondo monetario internazionale difficilmente potrà gradire un testo che “indica che Kiev non è seria nel seguire il regime del Fmi di prudenza fiscale”. La linea di finanziamenti di circa 16 miliardi di dollari, 3,4 dei quali già concessi, è stata interrotta lo scorso anno da Washington a causa della mancanza di garanzie da parte dell’Ucraina. Secondo gli esperti dell’Fmi, è aumentato il rischio che shock esterni possano peggiorare le prospettive di crescita e accrescere l’instabilità.

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