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Benedetto XVI incontra la Gendarmeria

“Sono molto lieto di accogliervi oggi nel Palazzo Apostolico e di dedicare questo momento a tutti voi, che quotidianamente siete al servizio del Successore di Pietro, offrendo con encomiabile disponibilità la vostra preziosa opera diurna e notturna nello Stato della Città del Vaticano”. Così il Papa che ha “desiderato concedere” una udienza al Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano, alle 18 di oggi, per “manifestare al Corpo – si sottolinea in un bollettino vaticano – il suo incoraggiamento e la sua gratitudine dopo un periodo in cui ha dovuto rispondere a sfide particolarmente impegnative”.

Il Papa non ha fatto esplicito riferimento, nel corso dell’udienza, al caso Vatileaks, la fuga di documenti riservati della Santa Sede che si è conclusa con l’arresto, e poi la grazia, del maggiordomo di Benedetto XVI, Paolo Gabriele. La vicenda ha visto i gendarmi vaticani in prima linea nelle indagini, non senza qualche critica indirizzata al corpo dallo stesso Gabriele al momento della detenzione in una cella della stessa gendarmeria.

Benedetto XVI era affiancato, nella sala Clementina, dal cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato, dal segretario del Governatorato, mons. Giuseppe Sciacca. “Sono nostri Superiori, ma sono anche dei veri Pastori, guide e – se posso permettermi – amici”, li ha definiti il comandante dei gendarmi Domenico Giani nel saluto introduttivo, ringraziandoli “dal profondo del cuore” per la loro presenza. “Desidero inoltre ringraziare – ha aggiunto – il nuovo Prefetto della Casa Pontificia e Suo Segretario Particolare, Sua Eccellenza Mons. Georg Gaenswein, ed il Reggente, Mons. Leonardo Sapienza”.

“Un saluto quanto mai affettuoso ad ognuno di voi, cari gendarmi!”, ha detto il Papa ai gendarmi. “Questa circostanza mi offre l`opportunità di esprimervi con intensità di sentimenti la mia stima, il mio vivo incoraggiamento e soprattutto la mia profonda riconoscenza per il generoso lavoro che svolgete con discrezione, competenza ed efficienza e non senza sacrificio. Quasi ogni giorno ho l`opportunità di incontrare qualcuno di voi nei vari posti di servizio e di constatare di persona la vostra professionalità nel collaborare a garantire la sorveglianza al Papa, come anche il necessario ordine e la sicurezza di quanti risiedono nello Stato o di coloro che prendono parte alle celebrazioni e agli incontri che si svolgono in Vaticano”.

Il Papa, che non ha mancato di rivolgere una “parola di apprezzamento” anche a padre Gioele Schiavella e a don Sergio Pellini “per il loro ministero in favore della crescita spirituale dell`intero Corpo della Gendarmeria”, ha aggiunto: “La vostra attività sarà tanto più efficace per la Santa Sede e arricchente per voi, quanto più si potrà svolgere in un contesto di serenità e di armonia. A tale proposito, è necessario che i Gendarmi che garantiscono da lungo tempo il loro servizio in seno al Corpo e i responsabili del Comando, favoriscano sempre più rapporti di fiducia in grado di sostenere e di incoraggiare tutti i membri della Gendarmeria Vaticana, anche nei momenti difficili”.

Benedetto XVI non ha mancato di sottolineare che “il Corpo della Gendarmeria è chiamato a svolgere, fra i diversi compiti, quello di accogliere con cortesia e con gentilezza i pellegrini e i visitatori del Vaticano, che giungono da Roma, dall`Italia e da ogni parte del mondo. Quest`opera di vigilanza e di controllo, che voi svolgete con diligenza e sollecitudine, è certamente considerevole e delicata: essa richiede a volte non poca pazienza, perseveranza e disponibilità all`ascolto”.

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