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Il memorandum vaticano sulla libertà della fede

Dopo il crocifisso nelle scuole italiane e quello al collo della hostess di British Airways, la corte europea per i diritti dell’uomo di Strasburgo tornerà presto ad occuparsi del tema della laicità. E il Vaticano è corso ai ripari con un memorandum sulla libertà religiosa.

“Attualmente – ha spiegato il ministro degli Esteri della Santa Sede, mons. Dominique Mamberti, in una intervista alla ‘Radio vaticana’ rilanciata dall’Osservatore romano’ – la questione della libertà della Chiesa nei suoi rapporti con le autorità civili è all`esame della Corte europea dei diritti dell`uomo in due casi che riguardano la Chiesa ortodossa di Romania e la Chiesa cattolica. Si tratta dei casi Sidicatul ‘Pastorul cel Bun’ contro la Romania e Fernandez Martinez contro la Spagna. In questa occasione, la Rappresentanza permanente della Santa Sede presso il Consiglio d`Europa ha redatto una nota sintetica nella quale ha esporto il magistero sulla libertà e l`autonomia istituzionale della Chiesa cattolica”.

La Corte europea “deve stabilire se il potere civile abbia rispettato la Convenzione europea dei diritti dell`uomo, avendo rifiutato di riconoscere un sindacato professionale di sacerdoti (per quanto riguarda la Romania), e rifiutando di nominare un insegnante di religione che pubblicamente professava posizioni contrarie alla dottrina della Chiesa (nella questione spagnola). Nei due casi, i diritti alla libertà d`associazione e alla libertà d`espressione sono stati invocati per costringere delle comunità religiose ad agire contro il loro statuto canonico e contro il magistero”.

“La libertà della Chiesa – si legge nel memorandum – deve essere riconosciuta dal potere civile in tutto ciò che concerne la sua missione, sia che si tratti dell’organizzazione istituzionale della Chiesa (scelta e formazione dei collaboratori e dei chierici, scelta dei vescovi, comunicazione interna tra la Santa Sede, i vescovi e i fedeli, fondazione e governo d’istituti di vita religiosa, pubblicazione e diffusione di scritti, possesso e amministrazione di beni temporali…), sia che si tratti del compimento della sua missione tra i fedeli (soprattutto attraverso l’esercizio del suo magistero, la celebrazione del culto, l’amministrazione dei sacramenti e la sollecitudine pastorale)”.

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