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Da Saviano a Vendola, ecco i commenti più deliranti sulle dimissioni del Papa

Un fulmine ha colpito il Vaticano e ha provocato effetti assurdi. Almeno nelle opinioni espresse da diversi politici e personaggi pubblici italiani. Sarà la vicinanza geografica della Santa Sede, sarà la voglia di attenzione mediatica in un momento cruciale – quello della campagna elettorale – che è stato oscurato dalle dimissioni del Papa. Il fatto è che oltre al toto-papabili abbiamo un’altra classifica, quella dei commenti più assurdi sulle dimissioni di Benedetto XVI.

Posizione numero 1: Loretta Napoleoni
Le sparate più deliranti sono a firma dell’economista Loretta Napoleoni, che sul suo account @lanapoleoni sostiene la teoria del complotto: E’ partita alle 12:57 con il primo tweet: “il papa si dimette 2 settimane prima delle elezioni con coalizione Monti in discesa, cosa c’e’ dietro?”, e poi non si è fermata fino alle 13:27 con “Gli italiani andranno alle urne senza Papa, senza una direttiva Vaticana, il conclave guarderà ai risultati del voto italiano”. In quei 20 minuti c’è di tutto. Secondo Napoleoni “le elezioni in Italia sono fondamentali, importantissime per Europa ed equilibri internazionali. Le dimissioni del papa lo confermano”.

Posizione numero 2: Roberto Saviano
Sempre sulla linea del complotto della serie “la campagna elettorale italiana è il centro del mondo” e con 8.064 “Mi piace”, l’assurda domanda che Roberto Saviano ha rivolto a chi lo segue su Facebook entra nella classifica dei commenti deliranti sulle dimissioni del Papa: “Scelta umana o altro? Cosa pensate sia accaduto in Vaticano? Ho la sensazione istintiva, leggendo le parole del Papa, che sia soffocato e voglia ripararsi. Se fosse così, per la prima volta, sento di aver un moto di tenerezza verso questo Pontefice. O forse è malato, come dicono altre voci? Mi dispiacerebbe se queste dimissioni, rese pubbliche ora e non dopo la formazione di un governo, fossero strategiche per la campagna elettorale: mostrare la fragilità della Chiesa per chiedere compattezza al voto cattolico. Sarebbe terribile se fosse così. Come la vedete voi?”. Almeno piace solo a 8mila dei suoi 1 milione 600 fan.

Posizione numero 3: Marina Terragni
La giornalista di “Io donna”, Marina Terragni, ha avvolto di frenetica lotta femminista le dimissioni del Papa in un commento del suo blog: “La notizia delle dimissioni del Papa – dimissioni del Papa è il più straordinario degli ossimori! – in questa gelida giornata di fine inverno ha un carico simbolico straordinario… Non è finito il mondo, come si profetizzava, ma certamente sta finendo un mondo, quello patriarcale, che in questo solenne “non ce la faccio”… trova a rappresentarlo le parole più alte… Tanti uomini oggi non ce la fanno. … Lo spettacolo del patriarcato che non ce la fa è ben visibile anche in quella finanza tossica, in quel gioco d’azzardo con cui gli uomini ex-patriarcali, alla cui volontà di dominio le donne oppongono la loro soggettività, cercano consolazione, compensazione e conferma della loro illusoria onnipotenza”. Un impegno (assurdo) di vedere la battaglia di genero ovunque, anche in Chiesa. A causa dello sciopero dei giornalisti del gruppo Rcs il blog di Terragni è sospeso fino a sabato.

Posizioni numero 4: Nichi Vendola
Un altro che ha sparato metafore balzane per commentare il ritiro di scena del Papa è stato il leader di “Sinistra, Ecologia e Libertà”, Nichi Vendola. In un’intervista a Radio Capital, riportata da Reggionline, Vendola dice che “il cristianesimo è grande perché celebra la regalità della condizione ultima, fragile, una teologia della debolezza che incanta… Ora la Chiesa corre un grande rischio: ha bisogno di recuperare l’ispirazione, conciliare per essere compagna e non giudice implacabile della storia, ha bisogno di accettare le sfide della modernità senza rinunciare alla profezia. Ora spero ci sia un ritorno alla Chiesa del grembiule, che lava i piedi dei poveri”.

Posizione numero 5: Beppe Grillo
Non poteva mancare il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Dopo avere suggerito ai terroristi di Al-Qaeda di bombardare Roma (precisando: “Vi diamo le coordinate del Parlamento”), questa volta la sua provocazione punta sul prossimo Papa. In un comizio a Rovigo, Grillo ha detto: “Spero che il prossimo Papa sia nero, come è successo per il presidente degli Stati Uniti… Un Papa nero eletto in rete. Tutto sta cambiando, la Chiesa sta cambiando, probabilmente si sono resi conto che non ci va più”.

Posizione numero 6: Ezio Mauro
Con lo sguardo di un Roberto Saviano pensieroso, il direttore di Repubblica, Ezio Mauro, commenta in riunione di redazione la notizia appena arrivata delle dimissioni del Papa. Il suo giudizio potrebbe essere il più probabile in mezzo al delirio: “L’automobile vaticana porterà dentro un Papa che non è Papa. Avremmo due papi. Uno che ha rinunciato e un altro nella pienezza dei poteri, che dovrà riferirsi al suo predecessore sapendo che lo ascolta. Per i più credenti nelle profezie c’è da sbizzarrirsi. Vi ricordate cosa si diceva, che l’ultimo Papa, Petrus II, poi ci sarebbe stata la fine dei tempi. Ma non sono queste le profezie con cui dobbiamo confrontarci”. Intanto però l’ha detto. Ecco il video completo del commento in riunione di redazione.

 

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