È bufera sull’agenzia di intelligence interna della Germania, il BfV (Bundesamt für Verfassungsschutz), che avrebbe dato 180 mila euro in 18 anni a un informatore neonazista legato a un gruppo terroristico di estrema destra.
La denuncia è comparsa ieri sul settimanale Bild am Sonntag e, in seguito alle accuse, si sono scatenate le critiche dell’opposizione e degli attivisti anti-nazisti. I portavoce del BfV hanno rifiutato di rilasciare commenti sulla notizia circolata, ma la commissione parlamentare incaricata di indagare sui crimini del gruppo afferma che i dati sembrano essere accurati.
Il deputato Sebastian Edathy ha infatti rivelato oggi ad Associated Press che le cifre pagate a Thomas R., questo il nome dell’ informatore, corrispondono a quelle in possesso della sua commissione e sono “fuori scala” per una persona con il suo ruolo.
