Per il ‘teologo ribelle’ Hans Kung la permanenza di Papa Ratzinger in Vaticano rappresenta un pericolo: quello che restando a Roma, assuma di fatto un ruolo di ‘Papa-ombra’: “Avrei preferito una sua scelta di ritirarsi in meditazione e preghiera in Baviera. Se resta in Vaticano contatti, colloqui, sono inevitabili. E’ già imbarazzante se in una parrocchia il vecchio parroco resta accanto al nuovo, figuriamoci un vecchio Papa”.
E per Kung la “Curia non verrà riformata e trasformata in centro efficiente, ogni riforma della Chiesa sarà impossibile”, ha detto in un’intervista al quotidiano La Repubblica nella quale paragona la fase attuale dell’istituzione cattolica alla fine dell’Urss: “Il destino dell’Unione sovietica, l’implosione, dovrebbe essere un monito, anche per il Conclave” ha aggiunto.
Secondo Kung le dimissioni di Benedetto XVI sono una “smitizzazione” del ruolo del Papa “solo per tutti coloro i quali vedono nel Papa un vice-Dio in terra”. Quanto alle parole di ieri di Joseph Ratzinger e al suo passo indietro a suo parere aprono la speranza “che finalmente ora la crisi della Chiesa cattolica e del ruolo del Pontefice siano riconosciute anche in Vaticano”.
Per il teologo il pontificato di Benedetto XVI si chiuderà comunque con un “bilancio negativo”. Il suo successore “non dovrebbe essere troppo anziano” ma neanche destinato a rimanere in carica 20 o 30 anni. Quanto alla provenienza per Kung non è importante: “Conta che non finisca per essere ‘romanizzato’ e curializzato”.
