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La gaia delusione di Monti per l’accordicchio sul budget Ue

Non nasconde la propria delusione il Presidente del Consiglio, Mario Monti, al termine del vertice Consiglio europeo che ha approvato il bilancio 2014-2020.

“Per quanto riguarda l’ammontare complessivo – ha dichiarato il premier nella sua conferenza stampa a Bruxelles – la proposta della Commissione europea è stata significativamente ridimensionata e questo non ci soddisfa pienamente”.

Il riferimento è al dimezzamento delle risorse per le infrastrutture logistiche, energetiche e telematiche, alla riduzione dei fondi per gli aiuti allo sviluppo che rappresentano e al taglio complessivo delle spese per il funzionamento delle istituzioni  comunitarie.

“D’altra parte – ha aggiunto Monti, che nel vertice trova anche motivi di soddisfazione – rispetto ai tagli severi con insistenza rivendicati da alcuni Paesi membri siamo riusciti a salvaguardare alcune politiche”.

Tra i risultati portati a casa dall’Italia, un miglioramento del saldo netto medio annuo del Paese rispetto al ciclo settennale precedente. Secondo le stime, il saldo sarà di meno 3,8 miliardi, che corrisponde allo 0,23% del prodotto nazionale lordo.

Monti confronta il dato con quello del periodo 2007-2013, che era – precisa – di -4,5 mld, pari allo 0,28% del prodotto nazionale lordo

“Sono soddisfatto di questo risultato – ha detto – C’è stata un’ottima preparazione da parte di tutta la nostra equipe. Abbiamo negoziato duramente e ho messo il Consiglio europeo di fronte a una concreta e credibile possibilità di veto. “Siamo tra i pochissimi, credo due paesi – ha rimarcato Monti – per i quali il saldo medio annuo in percentuale del Pil diminuisce”. Questo mentre la “prosperità relativa” dell’Italia è andata progressivamente calando nel tempo anche “per una non sufficiente disciplina finanziaria” e anche per effetto della crisi a causa della quale si è resa “necessaria” un’opera di risanamento.”

Con questo risultato per l’Italia – ha concluso il Presidente del Consiglio dimissionario – “credo che sia un significativo e concreto inizio di un’inversione di tendenza”

 

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