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Per il New Yorker Al Qaida si abbevera alla mafia siciliana

L’uccisione di Osama bin Laden, avvenuta nel maggio del 2011 dopo dieci anni dall’attentato alle Torri Gemelle, ha trasformato la geografia del terrorismo mondiale. Al Qaeda, l’organizzazione fondata dal nemico numero uno degli Stati Uniti nel 1988, ha cambiato faccia e si è divisa in decine di gruppi, distribuiti in diverse zone del mondo islamico: dalla penisola arabica allo Yemen, passando per il Maghreb e il Mali. I gruppi hanno differenziato le loro attività come la mafia siciliana o i pirati somali. Lo riporta il New Yorker in un articolo uscito sull’ultimo numero del magazine.

Le nuove organizzazioni nate dalla grande madre del terrorismo si sono specializzate in rapimenti e traffico di droga e armi. Gli introiti di Aqim (l’Al Qaeda del Maghreb) negli ultimi anni, per esempio, sono arrivati dal contrabbando di cocaina proveniente dalla Colombia e di hashish coltivato nella regione nordafricana.
Sempre secondo il New Yorker le organizzazioni così divise starebbero perdendo la loro potenza e per ora potrebbero solo colpire nelle loro aree, senza trovare la forza per attaccare l’Europa o gli Stati Uniti. Tuttavia come riporta ancora il magazine di New York il governo di Barack Obama sta controllando questo scenario in continuo cambiamento che richiede nuove politiche di sicurezza e, in casi estremi, anche attacchi militari.

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