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La tensione del Pentagono dopo le manovre nucleari di Mosca

A un anno dal ritorno al Cremlino di Vladimir Putin la corsa agli armamenti sembra ripartita in pieno.
Mosca non nasconde più di tanto la volontà di aumentare il proprio potenziale nucleare e, secondo i funzionari degli Stati Uniti, lo dimostra un’importante esercitazione tenutasi a metà del mese scorso, con il trasporto di armi nucleari, strategiche e tattiche più vicino all’Europa occidentale.
Gli Usa non osservavano un fenomeno del genere dai tempi dell’Urss, scrive The Daily Mail: secondo la testata il fatto ha sollevato preoccupazioni al Pentagono e preso il Comando europeo degli Stati Uniti, perché ha coinvolto nello stato di allerta elevato le forze nucleari russe.

I piani di rinnovamento per i prossimi anni

Dopo aver cambiato ministro della Difesa – da autunno è il fedelissimo Sergei Shoigu – e numerosi suoi sottoposti, il leader del Cremlino ha chiesto allo Stato Maggiore entro l’anno piani di rinnovamento per il periodo 2016-20. Oltre a gruppi in “allerta permanente” in ogni settore della Difesa. Il tutto, nonostante l’ex presidente e attuale primo ministro russo Dmitry Medvedev insiste a respingere le speculazioni sul peggioramento delle relazioni Russia-Usa, da molte parti viste destinate a una nuova fase di Guerra Fredda.

Esercitazioni militari in aumento

Le esercitazioni nucleari in questione facevano parte di una serie di manovre militari in Russia, svoltesi tra febbraio 17 e 21 febbraio. Le manovre hanno seguito un recente aumento dei voli dei bombardieri strategici, tra cui un sorvolo attorno all’isola statunitense di Guam nel Pacifico con due bombardieri Tu-95 e il bombardamento simulato di Alaska e California eseguito da Tu-95s a giugno e luglio, secondo The Washington Free Beacon.

La preoccupazione Usa negata, ma che esiste

Il portavoce del Pentagono tenente colonnello Wesley P. Miller ha cercato di minimizzare, ma ha rifiutato di commentare il movimento di armi nucleari. “Noi non commentiamo questioni di intelligence”, ha detto. Poi ha aggiunto che le manovre delle forze nucleari non sono “nulla, perché i russi, come noi, eseguono esercizi di routine e controlli”. Tuttavia, un funzionario Usa ha detto che l’esercizio genera preoccupazione negli Stati Uniti a causa della portata dell’esercizio e il numero di armi spostate.

Il rafforzamento militare russo vs i tagli alla difesa Usa 

Il funzionario Usa ha detto anche che c’è un altro fattore allarmante: la Russia sembra aumentare la disponibilità delle sue forze nucleari in un momento in cui il complesso nucleare degli Stati Uniti ha urgente bisogno di un aggiornamento e l’esercito si trova ad affrontare forti tagli alla difesa. Inoltre, piccolo particolare: l’esercitazione è coincisa con la visita a Mosca di Rose Gottemoeller, in qualità di sottosegretario di Stato per il controllo degli armamenti e la sicurezza internazionale, per discutere un nuovo round di colloqui strategici tra Usa e Russia sugli armamenti.

Le manovre nucleari più importanti negli ultimi 20 anni

Intanto il nuovo Capo di Stato Maggiore russo, generale Valery Gerasimov, ha menzionato le manovre nucleari del 22 febbraio, confermando che sono state le più imponenti di questo tipo negli ultimi 20 anni, parlando di diverse centinaia di elementi impegnati, 7.000 truppe e 48 aerei. Gerasimov ha anche detto che le truppe sono state trasportate in una zona vicino a Chelyabinsk (Siberia) dove si trovano grandi impianti nucleari, in condizioni climatiche difficili.

La chiusura di Mosca a nuovi accordi con gli Usa

Fra l’altro, il capo dell’amministrazione presidenziale russa ed ex ministro della Difesa Sergei Ivanov ha detto al quotidiano Komsomolskaya Pravda che Mosca non è pronta per un nuovo ciclo di riduzione delle armi nucleari e non vede possibilità di raggiungere un compromesso con Washington sui piani degli Stati Uniti per uno scudo missilistico in Europa.

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