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Quel nemico silenzioso di nome amianto

Silenzioso, mortale, strisciante. L’amianto è il killer nascosto che si attacca al lavoro, quel nemico che procede in sordina, spesso nell’indifferenza, e che sferra il suo attacco mortale. Domenica scorsa in occasione della giornata internazionale delle vittime dell’amianto, l’Osservatorio Nazionale sull’Amianto ha celebrato il raduno nazionale in piazza San Pietro. Una giornata di preghiera per le vittime e soprattutto per la sorte di chi è stato esposto all’amianto e per evitare che altri ne rimangano vittima. Nelle stesse ore in tutta Italia, le sedi territoriali hanno organizzato una giornata di preghiera, con messe in suffragio per le vittime e in favore dei più piccoli esposti all’amianto in circa 2.400 scuole italiane.  

Ma l’emergenza oggi si chiama Lazio, dove per una superficie pari al 4,7% del territorio regionale, è emerso che ci sono 1.600.000 m2 di copertura in cemento amianto, per la sola limitata superficie. Le aree sorvolate solo quelle nelle quali è più presente il cemento amianto. Vi sono diversi parametri di cui si deve tener conto, si pensi alle aree boschive, a quelle agricole, o quelle urbanizzate dopo il 1992, ma in ogni caso se si tiene conto che questa quantità di amianto è riferibile solo al 4,7% del territorio, non è impensabile poter stimare quantomeno in 15.000.000 m2 la presenza di coperture in cemento amianto. Ogni m2 pesa 13 Kg, quindi la presenza di amianto nella Regione Lazio stimata dall’Osservatorio è pari a 15.000.000 x 13 = 185.000.000 di Kg, pari a 1.850.000 tonnellate di cemento amianto, a cui va aggiunto tutto l’altro amianto presente all’interno degli edifici e negli stabilimenti produttivi, oltre all’amianto friabile.

Il Registro Mesoteliomi per l’anno 2007 attesta 80 casi e per l’anno 2008, 76 casi, tutti purtroppo ad esito infausto (la sopravvivenza è minore dell’1%), in netto aumento rispetto al n. 2 del 2000 e di 52 del 2001 e 63 del 2002, e per ogni caso di mesotelioma ce ne sono almeno due di tumore polmonare.

Ma l’emergenza si può combattere con la prevenzione e la sensibilizzazione, a patto che si chiami questo nemico con il proprio nome. E che non si faccia finta di nulla.

twitter@FDepalo

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