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Il governo Letta si è posto di fronte al Paese anche come occasione di pacificazione nazionale: affermazione di intenti quanto mai condivisibile. E’ necessario però che ci siano segnali concreti per essere coerente con quanto dichiarato. L’Italia è in gravi difficoltà socio-economiche e non può consentirsi più faziosità e aggressioni pretestuose. Una riflessione accurata sul concetto di immunità parlamentare e sull’approvazione di un provvedimento legislativo di amnistia e indulto possono essere aspetti utili per una reale pacificazione.Sono atti che questo Parlamento potrebbe varare al più presto, per evitare che il governo sia alla mercé dei giustizialisti di mestiere, dentro e fuori la politica. Le motivazioni ci sono tutte, c’è bisogno solo della volontà per portarle a buon fine. La ripresa dei processi a Berlusconi, le ultime scene di scontro che si sono consumate al  Senato tra Pd e Pdl, a proposito della elezione del Sen. Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia di Palazzo Madama portano a considerazioni già ripetutamente analizzate negli anni precedenti. Niente di nuovo sotto il sole: un Paese che si trova ogni giorno a fare i conti col proprio fosco futuro e con quello dei propri figli. La guerriglia che gruppuscoli giustizialisti scatenano contro il campo avversario è ancora plausibile, considerate le gravi difficoltà che il Paese attraversa? E’ dal 1993 che si assiste allo stesso copione. PCI, PDS, DS, PD illudendosi di poter sbaragliare gli avversari con l’aiuto di magistrati militanti, formati secondo la pedagogia della scuola “torinese”, e premiati poi con seggi parlamentari per i servigi resi, hanno trascurato i veri problemi di governo del Paese, e hanno percorso la scorciatoia della via giudiziaria al potere, più comoda e meno faticosa per prevalere. L’Italia è stata tagliata in due fronti ostili: berlusconiani e anti. E’ sufficiente questa condizione per affrontare le campagne elettorali, non interessandosi troppo dei gravi problemi istituzionali, politici e socio-economici. Oggi che si è giunti al punto di non ritorno e si è concretizzata l’intesa tra vari partiti, grazie a Giorgio Napolitano, che l’ha incoraggiata con saggezza si è ritenuto giusto allearsi. Ciò nonostante,ci sono ancora dei giapponesi nella foresta, ignari della fine della guerra. Continuano a tendere agguati, come è accaduto nella vicenda dell’elezione di Nitto Palma. Il governo Letta se davvero vuole essere governo di pacificazione, dopo anni di scontri e di vero e proprio stress, deve avere  il coraggio di essere conseguente sulla materia giustizia. Si concordi tra le forze politiche un atto di amnistia e indulto e si rivedano le norme sull’immunità parlamentare. Sarebbe la dimostrazione concreta, la vera prova, della forza delle “larghe intese”.

 

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