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La lezione di Papa Francesco ai vescovi rapaci

Per Papa Francesco vanità, soldi e carriera sono tentazioni a cui la Chiesa cristiana non può e non deve cedere. A cominciare dai preti e dai vescovi a cui si è rivolto stamani nella messa presieduta a Santa Marta. “Pregate per i preti e i vescovi perché non cedano alla tentazione dei soldi e della vanità ma siano al servizio del popolo di Dio”, è stata l`esortazione di Papa Francesco.
“I vescovi e i preti – ha detto – sono al servizio degli altri, per custodire, edificare e difendere il popolo. E` un rapporto di protezione, di amore fra Dio e il pastore e il pastore e il popolo”. Ma “quando un prete, un vescovo va dietro ai soldi, il popolo non lo ama e quello è un segno. Ma lui stesso finisce male”. San Paolo “non aveva un conto in banca, lavorava. E quando un vescovo, un prete va sulla strada della vanità, entra nello spirito del carrierismo – e fa tanto male alla Chiesa – fa il ridicolo alla fine, si vanta, gli piace farsi vedere, tutto potente… E il popolo non ama quello!. Pregate per noi – ripete il Papa – perché siamo poveri, perché siamo umili, miti, al servizio del popolo”.

Un tema caro a Bergoglio

Quello della vanità sembra proprio essere un tema tanto caro a Papa Francesco. In un’intervista del 2012 di Andrea Tornielli su Vatican Insider dichiarava: “Il cardinalato è un servizio, non è un’onorificenza di cui vantarsi. La vanità, il vantarsi di se stessi, è un atteggiamento della mondanità spirituale. Il carrierismo, la ricerca di avanzamenti, rientra pienamente in questa mondanità spirituale. Lo dico spesso, per esemplificare la realtà della vanità: guardate il pavone, com’è bello se lo vedi da davanti. Ma se fai qualche passo, e lo vedi da dietro, cogli la realtà… Chi cede a questa vanità autoreferenziale in fondo nasconde una miseria molto grande”.

Semplicità e trasparenza

Fin dal momento in cui ha indossato la veste di Pontefice con il nome di Francesco, Jorge Bergoglio ha scelto la linea della semplicità. Ma al concetto di semplicità Papa Francesco affianca spesso anche quello di trasparenza, soprattutto in riferimento alla riforma della Curia. Intervistato recentemente dal Corriere della Sera anche il cardinale honduregno Oscar Rodriguez Maradiaga, coordinatore degli otti cardinali che aiuteranno il Papa nel governo della Chiesa e per studiare il progetto di riforma della Curia, è tornato sul concetto di trasparenza più volte auspicato da Francesco in merito all’Istituto per le opere di religione (Ior): “A priori non potrei dire nulla. Però io non penso che il problema sia la chiusura, almeno adesso. Ma una ridefinizione sì. La trasparenza sarà sempre un grande bene, le cose misteriose non vanno bene”, ha detto il cardinale nell’intervista al Corriere.

E in continuità con la linea della trasparenza avviata da Bergoglio lo Ior aprirà entro fine anno un proprio sito internet sul quale pubblicherà un rapporto annuale sulle attività e la situazione dell’Istituto.
Il portavoce vaticano, il gesuita Federico Lombardi, informando sull’incontro avuto ieri dal presidente dello Ior Ernst von Freyberg con il personale, sottolinea le iniziative portate avanti dal presidente
“utili per la piena rispondenza dell`Istituto stesso alle esigenze delle normative internazionali sull’anti-riciclaggio e l’anti-terrorismo, a cui la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano si sono impegnati ad aderire”. È stato in questa occasione che Lombardi ha comunicato che “vi è pure un progetto di trasparenza dello Ior che prevede anche l’apertura di un sito internet, nel quale verranno pubblicate, tra l’altro, informazioni relative all’attività e alla situazione dell’istituzione”.

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