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Boccassini, Berlusconi e la sinistra razzista. Parla Velardi

“La cosa che mi ha davvero impressionato è la caduta culturale che si ritrova nella definizione di Ruby resa dalla pm nella requisitoria, come una ragazza dalla furbizia orientale”. Una considerazione “razzistica”, commenta Claudio Velardi, già consigliere di D’Alema premier e animatore assieme a Fabrizio Rondolino del portale The Front Page. Velardi la associa a quelle pronunciate ogni tanto dall’eurodeputato della Lega, Mario Borghezio: “Sarebbe come dire che i meridionali sono tutti fannulloni”.

Dal pm Boccassini la richiesta di sei anni per Berlusconi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici: la pax omnia italica è interrotta?
Nel merito non conosco gli atti processuali, però mi sembra obiettivamente una richiesta del tutto spropositata. Peraltro, se non ho capito male, parliamo di prostituzione volontaria. Volendo porre una questione di carattere politico, è evidente un elemento di persecuzione in questo processo e forse anche in altri. Perché, se li mettessimo in fila, otterremmo un accanimento.

Ha scritto su twitter: “Vergogna Boccassini”. Perché?
Nella fattispecie la cosa che mi ha davvero impressionato è la caduta culturale che si ritrova nella definizione di Ruby resa della pm nella requisitoria, come una ragazza dalla furbizia orientale. Una considerazione razzistica, diciamo la verità. Non vedo differenze tra queste parole e quelle pronunciate ogni tanto dall’eurodeputato della Lega Borghezio o da coloro i quali vengono epitetati come razzisti. Sarebbe come dire che i meridionali sono dei fannulloni, o i calabresi degli ‘ndranghetisti. Una serie di definizioni di natura antropologica che, non solo assieme a tante altre persone civili non condivido, ma che aprono il vero nodo: la sinistra, che spesso insorge in occasione di pulsioni xenofobe, come sta accadendo in questi giorni con il ministro Kyenge, non dice una parola quando invece quelle parole vengono dalla sua paladina antiberlusconiana. Mi avrebbe fatto piacere che, da sinistra, qualcuno avesse fatto presente alla Boccassini che si tratta di parole di stampo razzistico. Tutto il resto del processo, beh…

Non lo reputa attendibile?
Lo considero una grandissima montatura, ma è un giudizio strettamente personale. Non è che io conosca gli atti del processo, per questo non vorrei entrarvi nel merito. Ho solo l’impressione, da ciò che leggo, che sia un processo fatto ad hoc per colpire nella maniera più feroce Berlusconi. Resta quel “vergogna” che ho riferito a un’espressione periferica del pm. A volte accade che, proprio quelle frasi cosiddette laterali, dicano più verità di altre magari più consistenti. Da cui emerge la natura razzista di una certa sinistra. Poi, che Boccassini appartenga alla sinistra credo sia cosa abbastanza scontata.

Solo colpa dei nervi e delle tensioni questo corto circuito mediatico e comunicativo a trecentosessanta gradi?
Sempre in riferimento alla frase della Boccassini, non c’è solo un corto circuito mediatico ma anche una caduta culturale della sinistra. Volgendo lo sguardo al passato, una volta la sinistra poteva essere accusata di essere snob, ma non aveva regressioni culturali di questo genere. Sta refluendo nella peggiore demagogia, populistica, violenta e aggressiva. Dico solo che non mi sarei mai aspettato di sentire da una persona di sinistra frasi del genere. Magari anche con degli eccessi, perché la sinistra ha sempre celebrato il politically correct, che francamente non mi piace poi molto.

Da comunicatore invece come valuta il paragone berlusconiano con Tortora che ha causato tante polemiche?
Ho l’impressione che si stata più una scivolata che altro. Tra l’altro non ha fatto un riferimento diretto alla sua esperienza, ha parlato più in generale di Tortora e della situazione italiana in cui verte la giustizia: così mi è sembrato. Generalmente Berlusconi è capace di smentire anche le verità più acclarate, è uno dei più grandi smentitori della storia. In questo caso, però, mi sembra non abbia torto. Di contro capisco perfettamente la reazione delle figlie di Tortora, una delle quali conosco personalmente: una grande professionista e una persona molto per bene.

Insomma, non certo le premesse ideali per ragionare di riforma della giustizia…
Credo proprio di no. Bisogna solo sperare che da questo monocolore democristiano giunga un accordo. E che ieri ha avuto la plastica raffigurazione in quel pulmino dove sedevano Letta, Franceschini, Alfano e Lupi: una foto fantastica con quattro Dc ai vertici di una parte politica e dell’altra. Non me ne dolgo, sia chiaro, è un dato di cronaca. Ma mi verrebbe da dire: se non si mettono d’accordo fra loro quattro democristiani, allora significa che è proprio finita.

twitter@FDepalo

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